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domenica 19 aprile 2015

"Un cuore che ascolta - lev shomea" - n. 18/2014-2015 (B) di Santino Coppolino

'Un cuore che ascolta - lev shomea'
Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)


Traccia di riflessione
sul Vangelo della domenica
di Santino Coppolino


Vangelo:  Lc 24,35-48



"Piscis assus Christus est passus - Il pesce arrostito è il Cristo sofferente", scrive S.Agostino, il pesce arrostito che Gesù mangia è anche il simbolo della sua morte, morte che Egli ha ingoiato definitivamente: "La morte è stata ingoiata per la vittoria. Dov'è o morte la tua vittoria? Dov'è o morte il tuo pungiglione?" (1Cor 15,54-55). Il Vivente si fa vedere ancora 'stando in mezzo', si rende presente nel cuore della Chiesa, in mezzo ai suoi discepoli riuniti nel cenacolo e comunica loro lo Shalom che, cantato dagli angeli sul presepe, ora è donato a tutti gli uomini: "L'annuncio della Pace fa da inclusione alla sua vita, che ne è la rivelazione e il dono pieno. Gesù è infatti l'Amen totale di Dio all'uomo e dell'uomo a Dio" (S.Fausti). La sua Parola ascoltata, contemplata e realizzata, il Pane spezzato e condiviso con i fratelli sono il Sacramento 'Vivente e Santo' della costante presenza del Crocifisso Risorto nella sua comunità. L'Evangelista ci dice che fare esperienza di Gesù Risorto è possibile nella Parola e nel Pane, che possiamo incontrare il Signore quando anche la vita di ogni discepolo diventa dono d'amore per gli altri, a somiglianza della vita di Gesù che ha  spezzato e condiviso se stesso per tutti i fratelli. E' questa la 'metànoia' che Gesù proclama, il cambiamento di mentalità che trasforma l'esistenza di coloro che credono in Lui e che da ora in poi sarà predicata a tutti, anche ai pagani(le genti). "Io Sono (JHWH)" è il 'Nome' con il quale il Risorto si fa conoscere: finalmente quel 'Nome' che è impronunciabile può essere detto: DIO E' SALVEZZA (Gesù) per noi e per tutti. Il costato aperto, le mani e i piedi forati sono i segni di colui che è stato trafitto, i segni del suo grande amore, l'ostensione che Egli fa' di sè a tutto il mondo, i segni della vittoria della morte sono adesso i segni della sua sconfitta definitiva. 
E' di vitale importanza allora orientare diversamente la nostra vita; e se fino ad oggi abbiamo vissuto solo per noi stessi, ora siamo invitati a vivere per gli altri, a spezzare la nostra vita per i fratelli. Solo così possiamo ottenere il perdono dei nostri peccati, sperare la salvezza dai nostri fallimenti, per una vita vissuta a servire solo noi stessi.