Benvenuto a chiunque è alla "ricerca di senso nel quotidiano"



domenica 12 aprile 2015

Papa Francesco 12 aprile 2015 Domenica della Misericordia: Messa per il centenario del “martirio” armeno e Regina Coeli (foto,testi e video)


 Santa Messa 
 per i fedeli di Rito Armeno 

Prima della Santa Messa stamani, nella Basilica di San Pietro, per il centenario del “martirio” armeno con il rito di proclamazione a “dottore della Chiesa” di San Gregorio di Narek, Papa Francesco ha salutato i fedeli armeni.
 
Cari fratelli e sorelle armeni,
cari fratelli e sorelle!

In diverse occasioni ho definito questo tempo come un tempo di guerra, una terza guerra mondiale ‘a pezzi’, in cui assistiamo quotidianamente a crimini efferati, a massacri sanguinosi e alla follia della distruzione. Purtroppo ancora oggi sentiamo il grido soffocato e trascurato di tanti nostri fratelli e sorelle inermi, che a causa della loro fede in Cristo o della loro appartenenza etnica vengono pubblicamente e atrocemente uccisi – decapitati, crocifissi, bruciati vivi –, oppure costretti ad abbandonare la loro terra.

Anche oggi stiamo vivendo una sorta di genocidio causato dall’indifferenza generale e collettiva, dal silenzio complice di Caino che esclama: “A me che importa?”; «Sono forse io il custode di mio fratello?» (Gen 4,9; Omelia a Redipuglia, 13 settembre 2014)...

Guarda il video

Omelia

San Giovanni, che era presente nel Cenacolo con gli altri discepoli quella sera del primo giorno dopo il sabato, riferisce che Gesù venne in mezzo a loro, disse: «Pace a voi!», e «mostrò loro le mani e il fianco» (20,19-20), mostrò le sue piaghe. Così essi riconobbero che non era una visione, era proprio Lui, il Signore, e furono pieni di gioia.

Otto giorni dopo Gesù venne di nuovo nel Cenacolo e mostrò le piaghe a Tommaso, perché le toccasse come lui voleva, per poter credere e diventare anch’egli un testimone della Risurrezione.

Anche a noi, oggi, in questa Domenica che san Giovanni Paolo II ha voluto intitolare alla Divina Misericordia, il Signore mostra, mediante il Vangelo, le sue piaghe. Sono piaghe di misericordia. È vero: le piaghe di Gesù sono piaghe di misericordia. Nelle [loro] sue piaghe noi siamo stati guariti.

Gesù ci invita a guardare queste piaghe, ci invita a toccarle, come ha fatto con Tommaso, per guarire la nostra incredulità. Ci invita soprattutto ad entrare nel mistero di queste piaghe, che è il mistero del suo amore misericordioso.
...

Tenendo lo sguardo rivolto alle piaghe di Gesù Risorto, possiamo cantare con la Chiesa: «Il suo amore è per sempre» (Sal 117,2); la sua misericordia è eterna. E con queste parole impresse nel cuore, camminiamo sulle strade della storia, con la mano nella mano del nostro Signore e Salvatore, nostra vita e nostra speranza.


Guarda il video

 Regina Coeli 

Cari fratelli e sorelle, buongiorno! 

Oggi è l’ottavo giorno dopo la Pasqua, e il Vangelo di Giovanni ci documenta le due apparizioni di Gesù Risorto agli Apostoli riuniti nel Cenacolo: quella della sera di Pasqua, assente Tommaso, e quella dopo otto giorni, presente Tommaso. La prima volta, il Signore mostrò le ferite del suo corpo ai discepoli, fece il segno di soffiare su di loro e disse: «Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi» (Gv 20,21). Trasmette ad essi la sua stessa missione, con la forza dello Spirito Santo.
...

Egli ha potuto “toccare” il Mistero pasquale che manifesta pienamente l’amore salvifico di Dio, ricco di misericordia (cfr Ef 2,4). E come Tommaso anche tutti noi: in questa seconda Domenica di Pasqua siamo invitati a contemplare nelle piaghe del Risorto la Divina Misericordia, che supera ogni umano limite e risplende sull’oscurità del male e del peccato. Un tempo intenso e prolungato per accogliere le immense ricchezze dell’amore misericordioso di Dio sarà il prossimo Giubileo Straordinario della Misericordia, la cui Bolla di indizione ho promulgato ieri sera qui, nella Basilica di San Pietro. Quella Bolla incomincia con le parole “Misericordiae Vultus”: il Volto della Misericordia è Gesù Cristo. Teniamo lo sguardo rivolto a Lui, che sempre ci cerca, ci aspetta, ci perdona; tanto misericordioso, non si spaventa delle nostre miserie. Nelle sue piaghe ci guarisce e perdona tutti i nostri peccati. E la Vergine Madre ci aiuti ad essere misericordiosi con gli altri come Gesù lo è con noi.

Dopo il Regina Coeli:

Cari fratelli e sorelle,
... 

Rivolgo un cordiale augurio ai fedeli delle Chiese d’Oriente che, secondo il loro calendario, celebrano oggi la Santa Pasqua. Mi unisco alla gioia del loro annuncio del Cristo Risorto: Christós anésti! Salutiamo i nostri fratelli di Oriente in questo giorno della loro Pasqua, con un applauso, tutti!

Rivolgo anche un sentito saluto ai fedeli armeni, che sono venuti a Roma e hanno partecipato alla Santa Messa con la presenza dei miei fratelli, i tre Patriarchi, e numerosi Vescovi.

Nelle settimane scorse mi sono arrivati da ogni parte del mondo tanti messaggi di auguri pasquali. Con gratitudine li ricambio a tutti. Desidero ringraziare di cuore i bambini, gli anziani, le famiglie, le diocesi, le comunità parrocchiali e religiose, gli enti e le diverse associazioni, che hanno voluto manifestarmi affetto e vicinanza. E continuate a pregare per me, per favore!

A tutti voi auguro una buona domenica. Buon pranzo e arrivederci!

Guarda il video