Benvenuto a chiunque è alla "ricerca di senso nel quotidiano"



domenica 8 febbraio 2015

“Dare un volto umano alla città: l’esperienza di Giorgio La Pira ci interpella” intervento di p. Gregorio Battaglia, ocarm (VIDEO)

“Dare un volto umano alla città: 
l’esperienza di Giorgio La Pira ci interpella” 
intervento di p. Gregorio Battaglia, ocarm
(VIDEO)


TAVOLA ROTONDA 

promossa dal Vicariato di Barcellona P.G .

SABATO 17 GENNAIO 2015





La Pira è un siciliano, nato a Pozzallo il 9 gennaio 1904. Compie i suoi studi a Messina, dove si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza, ma che completerà a Firenze, perché il suo professore E. Betti se lo porta con sé come assistente. Dopo due anni di perfezionamento in Germania a 27 anni diventa docente di Diritto romano all’Università di Firenze, dove di fatto risiederà sino alla morte. Insieme al suo direttore spirituale, don Raffaele Bensi, dà vita ad una Messa domenicale per i poveri della città a S. Procolo e dove alla fine della celebrazione egli rivolgeva delle parole alle persone presenti e quindi si procedeva alla distribuzione del pane. 
...

Il sindaco “della povera gente”

Giorgio La Pira aveva accettato la candidatura a sindaco evitando provocatoriamente di indulgere al linguaggio della competizione, ma il suo unico intento era quello di farsi portavoce di quelli che nella sua città non avevano peso. Per lui era ben chiaro che il fine di un sindaco dovrebbe essere soprattutto quello di edificare la città secondo un’architettura di pace, per cui il metodo di governo non poteva essere se non quello della collaborazione la più larga possibile.
Egli vedeva come finalità prioritaria dell’amministrazione da lui presieduta quella di soddisfare i bisogni più urgenti degli umili, avviando a soluzione i problemi dei più poveri della città potenziando l’attività industriale, agricola, commerciale e finanziaria della sua città. La Pira aveva avuto modo di esplicitare il suo pensiero politico in un articolo apparso un anno prima della sua elezione a sindaco sulla rivista della sinistra democristiana ‘Cronache sociali’. Esso portava come titolo: L’attesa della povera gente, a cui faceva seguito un secondo che portava questo titolo: Difesa della povera gente. In questi saggi egli metteva in questione l’assolutezza delle leggi economiche, così come venivano proposte dal capitalismo di allora, perché si trattava di una grande menzogna ideologica, che metteva in ombra il dato di fatto che in ogni tempo è pur sempre l’uomo a fare le leggi e le fa sempre in base al fine che si propone.
...

GUARDA IL VIDEO


Si ringrazia la redazione di "24Live" per la registrazione e la concessione delle riprese video.