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domenica 11 gennaio 2015

"Un cuore che ascolta - lev shomea" - n. 5/2014-2015 (B) di Santino Coppolino

'Un cuore che ascolta - lev shomea' 
Concedi al tuo servo un cuore docile,
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)


Traccia di riflessione
sul Vangelo della domenica
di Santino Coppolino

Vangelo: Mc 1,7-11






Il battesimo è un simbolo di morte, di morte al proprio passato di peccatore, morte all'uomo vecchio perché risorga l'uomo nuovo. E' il segno della volontà di ogni credente di cambiare il proprio vissuto, fatto di peccato e immerso nell'ombra della morte (Mt 4,16), in una esistenza spesa nell'amore e al servizio della vita. Per Gesù però non è così, non avendo egli bisogno né di conversione né di purificazione per i peccati. Per Gesù il battesimo è il segno della filiale obbedienza al progetto del Padre nell'accettazione libera e volontaria della sua morte futura. Egli si presenta in riva al Giordano in tutto solidale con noi uomini, fin nella parte più profonda di noi stessi: nel nostro essere peccatori. In questo modo sconcertante ha inizio il suo ministero pubblico. Lui che "non conobbe peccato, Dio lo fece peccato per noi"(2Cor 5,21), "fu annoverato tra i malfattori"(Is 53,12) diventando così Egli stesso "maledizione per noi"(Gal 3,13). Per questo motivo il Padre mette su di Lui il suo sigillo di approvazione, e come alla morte del Figlio squarcia il velo del tempio (15,38), così ora Dio apre il cielo e invia sopra di lui lo Spirito Santo. E' la proclamazione solenne  che Dio è con Gesù e, in Lui e con Lui, l'uomo non è più solo, perché "Colui che neppure  i cieli possono contenere"(1Re 8,27), si è fatto suo compagno di viaggio facendosi solidale  con tutti i peccatori, condividendo da povero la loro sorte. Gioiamo ed esultiamo: Dio ha visitato  e riscattato i suoi figli.