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sabato 31 gennaio 2015

INTUIZIONI PROFETICHE SULLA DONNA NELL’ANTICO E NEL NUOVO TESTAMENTO fr. Egidio Palumbo ocarm (VIDEO INTEGRALE)

INTUIZIONI PROFETICHE SULLA DONNA 
NELL’ANTICO E NEL NUOVO TESTAMENTO
  fr. Egidio Palumbo ocarm
(VIDEO INTEGRALE)




Incontro inserito nell'ambito della catechesi degli adulti 
"LA DONNA NELLA BIBBIA 
E NELLA STORIA DELLA CHIESA"
promossa dalla 
Parrocchia Santo Stefano Protomartire
di Milazzo (ME)


20 GENNAIO 2015 






1. Il contesto socio-culturale e controtendenza profetica
Il contesto socio-culturale che condiziona storicamente la visione della donna nella Bibbia, Antico e Nuovo Testamento, è quello soprattutto del patriarcato e dell’androcentrismo (la centralità dell’uomo-maschio). Non poche sono le pagine bibliche – sulle quali non mi soffermo – che mostrano questa precomprensione (a volte pregiudizio) della donna, come pure le pagine della tradizione ebraica. E tale precomprensione/pregiudizio è perdurato nei secoli anche dell’occidente cristiano, plasmato dalla cultura greca e romana. Ed in parte, lo dobbiamo ammettere, è presente anche oggi, nonostante la diffusa cultura liberale e democratica, e nonostante, almeno per quanto riguarda la comunità ecclesiale, la relazione liberante e perciò in contrasto con il suo ambiente che Gesù con la donna (al riguardo faremo alcuni accenni).
Ebbene, proprio tenendo presente tale contesto socio-culturale, risulta interessante notare che vi sono alcune pagine dell’Antico e del Nuovo Testamento che si muovono in controtendenza e mostrano di avere uno sguardo profondamente profetico sulla donna e sulle relazioni uomo-donna. Su queste pagine ci soffermeremo, affinché siano lette con più attenzione e la profezia sulla donna che esse comunicano non passi inosservata e inascoltata.
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La donna, custode dell’umano
La pagina di 1Pt 3,3-4.7 riguardo alla moglie e alla donna più in generale evidenzia alcune annotazioni interessanti.
1Pt 3,3-4 bisogna leggere così: «Il vostro ornamento non sia quello esteriore – capelli intrecciati, collane d’oro, vestiti di lusso – ma l’uomo nascosto nel cuore, in uno spirito incorruttibile, mite e tranquillo… ». Viene suggerito di coltivare una estetica spirituale, cioè di adornare l’interiorità, il proprio stile di vita, il proprio modo di essere. Perché? Non semplicemente per non darsi un’immagine poco reale di sé, ma, molto più profondamente, perché ogni donna ha dentro di sé «l’uomo nascosto nel cuore», cioè porta l’umano nelle profondità del suo essere, è custode dell’umano. La donna è icona dell’umanità, del mondo fatto di relazioni umane e umanizzanti («in uno spirito incorruttibile, mite e tranquillo»). Se in Gen 2,18.24 e in 1Cor 11,7.10 – come abbiamo visto – la donna rivela all’uomo qualcosa del mistero della presenza di Dio, qui in 1Pt 3,1-9 rivela all’uomo il volto dell’umanità e il senso della vera umanità.
In 1Pt 3,7, rivolgendosi ai mariti credenti, Pietro scrive (anche qui la traduzione va cambiata): «Allo stesso modo, voi mariti, coabitate insieme con le vostri mogli secondo la conoscenza/discernimento [che viene da Dio], rendendo loro onore come a un vaso più delicato e come coeredi della grazia della vita, affinché non vengano ostacolate le vostre preghiere». La donna è «un vaso più delicato» perché è custode della vita, e per questo porta in sé l’umano che ci rappresenta tutti. 
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