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lunedì 3 novembre 2014

Papa Francesco - 1 novembre: Angelus e Santa Messa al Verano (foto, testi e video)


 1 novembre 2014 


Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

I primi due giorni del mese di Novembre costituiscono per tutti noi un momento intenso di fede, di preghiera e di riflessione sulle “cose ultime” della vita. Celebrando, infatti, tutti i Santi e commemorando tutti i fedeli defunti, la Chiesa pellegrina sulla terra vive ed esprime nella Liturgia il vincolo spirituale che la unisce alla Chiesa del cielo. Oggi diamo lode a Dio per la schiera innumerevole dei santi e delle sante di tutti i tempi: uomini e donne comuni, semplici, a volte “ultimi” per il mondo, ma “primi” per Dio. Al tempo stesso già ricordiamo i nostri cari defunti visitando i cimiteri: è motivo di grande consolazione pensare che essi sono in compagnia della Vergine Maria, degli apostoli, dei martiri e di tutti i santi e le sante del Paradiso!

La solennità odierna ci aiuta così a considerare una verità fondamentale della fede cristiana, che noi professiamo nel “Credo”: lacomunione dei santi. 
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A tutti auguro una buona festa dei Santi, nella gioia di far parte della grande famiglia dei Santi. Non dimenticate, per favore, di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci!


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È tornato al Verano Papa Francesco a celebrare la Solennità di Tutti i Santi e ricordare i cari defunti. Il Pontefice già lo scorso anno aveva celebrato la Messa nell'ingresso del monumentale cimitero romano, riprendendo una tradizione che si era interrotta 20 anni prima con la funzione presieduta da Giovanni Paolo II il 1° novembre 1993.E come lo scorso anno, Bergoglio ha voluto parlare a braccio per esprimere, nel luogo dove la gente piange i suoi morti, tutto il dolore per le vittime dei mali che logorano oggi il mondo. In particolare tre immagini hanno guidato la riflessione del Pontefice, che prende le mosse dalla prima Lettura dell’Apocalisse proposta dalla liturgia del giorno.
 

Quando nella prima Lettura abbiamo sentito questa voce dell’Angelo che gridò a gran voce ai quattro Angeli ai quali era stato concesso di devastare la terra e il mare e di distruggere tutto: «Non devastate la terra né il mare né le piante» (Ap 7,3) a me è venuta in mente una frase che non è qui, ma è nel cuore di tutti noi: “Gli uomini sono capaci di farlo meglio di voi”. Noi siamo capaci di devastare la terra meglio degli Angeli. 
E questo lo stiamo facendo, questo lo facciamo: devastare il Creato, devastare la vita, devastare le culture, devastare i valori, devastare la speranza. E quanto bisogno abbiamo della forza del Signore perché ci sigilli con il suo amore e con la sua forza, per fermare questa pazza corsa di distruzione! Distruzione di quello che Lui ci ha dato, delle cose più belle che Lui ha fatto per noi, perché noi le portassimo avanti, le facessimo crescere, per dare frutti.
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