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martedì 23 settembre 2014

Papa Francesco: viaggio apostolico in Albania (21 settembre 2014) / 1 (cronaca, foto, testi e video)



7.30 Partenza in aereo dall’Aeroporto di Roma Fiumicino per Tirana

In volo verso Tirana, Papa Francesco ha inviato un augurio di pace e serenità all’Italia. “Nel momento in cui mi accingo a partire per il viaggio apostolico nella Repubblica di Albania - scrive in un telegramma al Presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano - mi è gradito rivolgere a lei e a tutti gli italiani il mio affettuoso e beneaugurante saluto, che accompagno con ogni e più cordiale ed orante auspicio di pace e serenità"
Nel messaggio di ringraziamento, il Presidente Giorgio Napolitano afferma che “La comunità internazionale guarda con grande interesse” al suo viaggio in Albania, una visita che sarà anche di “grande conforto” a chi lì dedica la propria vita “anche a costo di dolorosi sacrifici, alla promozione del dialogo e della pace in una regione ancora percorsa da tensioni non completamente sopite”.
La pacifica convivenza tra le religioni in Albania è “un bel segno per il mondo”. Lo ha detto Papa Francesco nel saluto ai 50 giornalisti (di 10 paesi diversi e di ogni tipo di media) che lo seguono oggi in questo viaggio lampo, mentre era in volo da Roma a Tirana. “L’Albania e’ un Paese che ha sofferto tanto”, ha sottolineato il Papa, ma poi “è riuscita a trovare una pace con le differenze religiose. E questo e’ un bel segno per il mondo, il dialogo, la pace e l’equilibrio a favore della governance. Fa tanto bene, per me, che la gente sappia cosa fanno il Papa e le Chiese. Vi auguro – ha detto ai giornalisti – una buona giornata di lavoro e non di riposo, sara’ un lavoro un po’ forte, una bella giornata laboriosa”. “E mi raccomando – ha concluso – pregate per me”. 
Trascrizione dell’incontro del Papa con i giornalisti
Padre Lombardi – Direttore della Sala Stampa vaticana
“Santo Padre, benvenuto in mezzo a noi, siamo molto lieti che anche se il viaggio è breve vuole dedicarci un minuto per un saluto iniziale. Questa volta siamo una cinquantina, un po’ più di 50, ma ma rappresentiamo, anche questa volta, 10 Paesi differenti del mondo, e i diversi Media: stampa, agenzie, televisione, radio, fotografi e così via. Abbiamo 6 albanesi con noi, di 3 televisioni differenti che seguiranno molto bene, quindi, sia all’andata sia al ritorno, saranno di nuovo con noi e saranno molto interessati a sapere le sue impressioni sul viaggio. Là ci aspettano naturalmente molti che sono andati direttamente e poi tutti gli albanesi in festa. Allora diamo a lei la parola, se lei ci vuol dire qualche cosa, di saluto, di augurio e noi poi gli faremo gli auguri per questo viaggio”.
La risposta del Papa
Buongiorno e buona giornata di lavoro. Non sarà di riposo perché è un po’ forte. Grazie del vostro aiuto che fa tanto bene, perché così la gente, il mondo sa, le cose che fa il Papa, che fanno le Chiese, in questo caso l’Albania, no? E, come ho detto, nel viaggio di rientro dalla Corea, è un Paese che ha sofferto tanto, tanto. Tante sofferenze. E poi, secondo, è un Paese che è riuscito a trovare una pace con le differenze religiose e questo è un bel segno per il mondo: il dialogo, la pace, questo equilibrio che è a favore della governance. Vi auguro una bella giornata, una laboriosa giornata, e pregate per me. Grazie
Padre Lombardi
Grazie mille Santo Padre. Veramente l’accompagneremo e faremo come al solito, con molta gioia, il nostro servizio di accompagnare e diffondere il suo messaggio. Buona giornata a lei.
Papa
Grazie

L’aereo papale è atterrato all’aeroporto internazionale “Madre Teresa” di Tirana poco prima delle 9.00. Il nunzio apostolico ed il Capo del protocollo sono saliti a bordo per salutare il Pontefice il quale sceso dalla scaletta dell’aereo, è stato accolto dal premier albanese Edi Rama e nella Sala Vip dell’aeroscalo hanno avuto un incontro di pochi minuti. Quindi il corteo si è diretto al Palazzo Presidenziale dove lo attendeva il Capo dello Stato albanese Bujar Nishani per la cerimonia di benvenuto.


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Nel percorso di 18 chilometri dall’aeroporto al Palazzo Presidenziale, che si trova al centro della città, il Pontefice e’ stato salutato da migliaia di fedeli che, a piccoli gruppi lungo le transenne, erano in attesa di vederlo passare. Dopo l’incontro con il Presidente è seguito un incontro con le autorità albanesi, il Corpo diplomatico ed alcuni Capi religiosi del Paese.
 

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Signor Presidente,
Signor Primo Ministro,
Distinti Membri del Corpo Diplomatico,
Eccellenze, Signore e Signori,

sono molto lieto di essere qui con voi, nella nobile terra di Albania, terra di eroi, che hanno sacrificato la vita per l’indipendenza del Paese, e terra di martiri, che hanno testimoniato la loro fede nei tempi difficili della persecuzione. Vi ringrazio per l’invito a visitare la vostra patria, chiamata “terra delle aquile”, e vi ringrazio anche per la vostra festosa accoglienza.
...
... Dio effonda sull’Albania la sua grazia e la sua benedizione.

Papa Francesco si poi è trasferito alla piazza “Madre Teresa” di Tirana per la celebrazione della Santa Messa e la recita dell’Angelus.

Trecentomila persone in piazza in una città, Tirana, che conta poco più di 400 mila abitanti. Bagno di folla per papa Francesco in Albania che la celebrato la Messa solenne in piazza Madre Teresa. Nella capitale sono arrivati con i pullman da Durazzo come da Scutari, la roccaforte del cattolicesimo più volte citata da Bergoglio, da Berat come da Gjrokaster. Molte anche le bandiere del Montenegro, del Kosovo, della Macedonia. Nella Cattedrale di Tirana, dove nel pomeriggio il Papa ha celebrato i vespri con sacerdoti, religiosi e suore, la gioia era incontenibile. Al suo arrivo lo accerchiano, lo strattonano e la gendarmeria deve allontanare suorine e frati che vogliono abbracciare il Papa. Quello che colpisce di più nei viali in festa per il Papa sono i giovani: in gruppo, da soli, già con la loro famigliola. Anche Francesco è rimasto «impressionato» da questa gioventù che è la speranza di un Paese che sta risorgendo ma anche di un intero continente, l'Europa, sempre più vecchio.


Il Vangelo che abbiamo ascoltato ci dice che, oltre ai Dodici Apostoli, Gesù chiama altri settantadue discepoli e li manda nei villaggi e nelle città per annunciare il Regno di Dio (cfr Lc 10,1-9.17-20). Egli è venuto a portare nel mondo l’amore di Dio e vuole diffonderlo attraverso la comunione e la fraternità. Per questo forma subito una comunità di discepoli, una comunità missionaria, e li allena alla missione, ad “andare”. Il metodo missionario è chiaro e semplice: i discepoli vanno nelle case e il loro annuncio comincia con un saluto pieno di significato: «Pace a questa casa!» (v. 5). Non è solo un saluto, è anche un dono: la pace. Venendo oggi in mezzo a voi, cari fratelli e sorelle di Albania, in questa piazza dedicata ad una umile e grande figlia di questa terra, la beata Madre Teresa di Calcutta, voglio ripetervi questo saluto: pace nelle vostre case, pace nei vostri cuori, pace nella vostra Nazione! Pace!
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Guarda il video dell'omelia

Cari fratelli e sorelle,
prima di concludere questa Celebrazione, desidero salutare tutti voi, venuti dall’Albania e dai Paesi vicini. Vi ringrazio per la vostra presenza e per la testimonianza della vostra fede.
In modo particolare mi rivolgo a voi giovani! Dicono che l’Albania è il Paese più giovane dell’Europa e mi rivolgo a voi. Vi invito a costruire la vostra esistenza su Gesù Cristo, su Dio: chi costruisce su Dio costruisce sulla roccia, perché Lui è sempre fedele, anche se noi manchiamo di fedeltà (cfr 2 Tm 2,13). Gesù ci conosce meglio di chiunque altro; quando sbagliamo, non ci condanna ma ci dice: «Va’ e d’ora in poi non peccare più» (Gv 8,11). Cari giovani, voi siete la nuova generazione, la nuova generazione dell’Albania, il futuro della Patria. Con la forza del Vangelo e l’esempio dei vostri antenati e l’esempio dei vostri martiri, sappiate dire no all’idolatria del denaro - no all’idolatria del denaro! - no alla falsa libertà individualista, no alle dipendenze e alla violenza; e dire invece sì alla cultura dell’incontro e della solidarietà, sì alla bellezza inseparabile dal bene e dal vero; sì alla vita spesa con animo grande ma fedele nelle piccole cose. Così costruirete un’Albania migliore e un mondo migliore, sulle tracce dei vostri antenati.
Ci rivolgiamo ora alla Vergine Madre, che venerate soprattutto col titolo di «Nostra Signora del Buon Consiglio». Mi reco spiritualmente al suo Santuario di Scutari, a voi tanto caro, e le affido tutta la Chiesa in Albania e l’intero popolo albanese, in particolare le famiglie, i bambini e gli anziani, che sono la memoria viva del popolo. La Madonna vi guidi a camminare “insieme con Dio, verso la speranza che non delude mai”.

Angelus Domini…
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