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mercoledì 24 settembre 2014

Da Papa Francesco rigore e tolleranza zero per i pedofili - arrestato in vaticano l’ex nunzio a Santo Domingo monsignor Jozef Wesolowski

Ha applicato il nuovo codice penale che prevede il reato di pedofilia e lo ha fatto con il massimo rigore. L’arresto dell’ex nunzio a Santo Domingo, monsignor Jozef Wesolowski, polacco, 66 anni, è stato sollecitato espressamente dal Papa, come ha confermato il portavoce vaticano padre Federico Lombardi, dopo la diffusione della notizie martedì sera 23 settembre. Il nunzio era stato già stato condannato a giugno dopo un processo canonico. La pena era stata la “dismissione dello stato clericale”, cioè non era più prete, e ava perso anche lo status diplomatico. 
Nella mattinata del 23 settembre, l’ex nunzio è stato convocato dal Promotore di giustizia, la massima autorità giudiziaria dello Stato della Città del Vaticano, il quale gli ha notificato l’apertura di un procedimento penale, il rinvio a giudizio e la custodia cautelare, eseguita nel pomeriggio dagli agenti della Gendarmeria vaticana. Il nunzio, viste le sue condizioni di salute certificate da documento medico, è stato posto agli arresti domiciliari nel palazzo della Penitenzieria dove ha sede anche il Tribunale vaticano. 
E’ la prima volta che un alto prelato viene arrestato sul territorio vaticano. Ma papa Francesco aveva promesso rigore e tolleranza zero e la decisione di arrestare l’ex nunzio significa che essa vale anche dal punti di vista giudiziario. 
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Il Papa ha seguito in prima persona tutta la vicenda, sempre più impressionato dai racconti delle violenze. La nota di Padre Lombardi con la conferma dell’arresto conferma che il Papa ha sollecitato “le istituzioni che fanno capo alla Santa Sede” ad una “assunzione di piena responsabilità”. Ecco dunque l’arresto. Ma già alcuni mesi fa Lombardi parlando ai giornalisti accreditati in Vaticano aveva sottolineato la competenza penale del Vaticano sul caso, essendo l’ex-nunzio comunque cittadino vaticano. 
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Ma papa Francesco ha deciso di accelerare. Il segnale è fortissimo. Tornando dalla Terra Santa Bergoglio nella conferenza stampa in volo aveva paragonato gli atti di pedofilia del clero ad una “messa nera”, cioè ad un atto sacrilego. Ma non si è fermato al risvolto religioso e quindi canonico della questione. Il Papa ha chiesto che con rigore ci si occupasse anche del risvolto penale visto che le nuove norme prevedono il reato anche nella legislazione vaticana e si può procedere senza querela di parte, cioè in modo automatico a differenza di quanto avviene per esempio in Italia. Ecco la ragione dell’arresto. 
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