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lunedì 26 maggio 2014

Papa Francesco - Pellegrinaggio in Terra Santa (24-26 MAGGIO 2014) - arrivo in Palestina e Santa Messa nella Piazza della Mangiatoia di Betlemme (cronaca, foto, testi e video)

PELLEGRINAGGIO IN TERRA SANTA 
IN OCCASIONE DEL 50° ANNIVERSARIO DELL’INCONTRO A GERUSALEMME 
TRA PAPA PAOLO VI E IL PATRIARCA ATENAGORA 
(24-26 MAGGIO 2014)

DOMENICA 25 MAGGIO
Seconda giornata dello storico viaggio di papa Francesco in Terra Santa. 



Alle ore 7.30 di mattina, il Pontefice ha lasciato la Nunziatura Apostolica della Giordania e si è recato in auto all’aeroporto internazionale “Queen Alia” di Amman. Lì è stato accolto dal Re Abdallah II bin Al Hussein, con il quale si è intrattenuto per alcuni minuti nel Salone d’onore, prima del saluto delle due Delegazioni. Quindi, alle ore 8.30, il Santo Padre è partito in elicottero alla volta di Betlemme. L’elicottero con a bordo il Pontefice, partito da Amman, è atterrato all’eliporto di Betlemme.
All’arrivo all’eliporto, alle ore 9.20, Bergoglio è stato accolto da un Alto Rappresentante del Presidente dello Stato di Palestina; dal Delegato Apostolico a Gerusalemme e Palestina, mons. Giuseppe Lazzarotto, dal Patriarca di Gerusalemme dei Latini e Presidente dell’Assemblea degli Ordinari Cattolici di Terra Santa, Sua Beatitudine Fouad Twal.
Presenti inoltre all’aeroporto l'arcivescovo Greco-Melkita di Petra e Filadelfia; mons. Yaser Rasmi Hanna Al-Ayyash; l’arcivescovo di Baghdad dei Latini e Amministratore Apostolico della sede plena di Petra e Filadelfia, mons. Jean Benjamin Sleiman; il Vicario latino per la Giordania, mons. Maroun Elias Lahham; il Custode di Terra Santa, padre Pierbattista Pizzaballa.

Ad accogliere il "loro amico" Bergoglio anche il segretario generale dell’Istituto di Dialogo Interreligioso di Buenos Aires, Omar Ahmed Abboud e il rabbino argentino Abraham Skorka, rettore del Seminario Rabbinico Latino Americano, che da oggi si inserisce nel Seguito papale, dopo aver rinunciato ieri alla tappa in Giordania essendo sabato. Entrambi amici del Pontefice dai tempi dell'episcopato a Buenos Aires, sia Skorka che Abboud sono stati voluti personalmente dal Papa per accompagnarlo nel viaggio in Terra Santa.

Intorno alle 9.30, il Papa ha poi raggiunto in auto il Palazzo Presidenziale a Betlemme. Lì ad accoglierlo, nel piazzale antistante l’ingresso, c'era il Presidente dello Stato di Palestina, Mahmoud Abbas che ha accolto il Successore di Pietro con una Cerimonia di benvenuto ed un messaggio di pace: "L'unica via d'uscita è la convivenza". I due si erano già incontrati il 17 ottobre durante un'udienza in Vaticano.
Dopo gli onori militari, l’esecuzione degli inni nazionali e la presentazione delle due Delegazioni, Francesco e Abu Mazen sono saliti al primo piano del Palazzo Presidenziale per l’incontro, a cui hanno partecipato dieci persone per parte. Al termine dell'udienza, dopo lo scambio dei doni, una rappresentanza delle comunità cristiane palestinesi provenienti dalla Cisgiordania e dalla Striscia di Gaza ha consegnato al Papa alcuni messaggi.
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A conclusione della Visita di cortesia, alle 10, il Presidente palestinese ha accompagnato Francesco nel Salone dei ricevimenti dove si erano riunite le più alte personalità palestinesi, i Membri del Corpo Diplomatico e il Seguito papale a cui il Santo Padre ha rivolto un breve discorso.
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Leggi il testo integrale del discorso di Papa Francesco alle autorità palestinesi

Il Santo Padre ha augurato che Dio conceda “la saggezza e la forza necessarie” ai popoli della regione per “portare avanti il coraggioso cammino della pace” in modo che “le spade si trasformino in aratri e questa Terra possa tornare a fiorire nella prosperità e nella concordia”.
Parole, ma anche gesti da parte di papa Francesco. 
Eloquente quello che ha segnato il suo trasferimento dal Palazzo presidenziale alla piazza della Mangiatoia. Costeggiando il muro che il governo israeliano ha innalzato per dividere Israele dai territori palestinesi, il Papa ha fatto fermare la jeep sulla quale viaggiava e si è recato per raccogliersi in qualche istante di preghiera presso questa barriera di cemento. Immagine destinata a fare storia.



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Intanto si accalca la folla nella Piazza della Mangiatoia di Betlemme in attesa dell’arrivo di papa Francesco che stamane vi celebrerà la messa. L’ovazione della folla ha salutato l’annuncio dell’atterraggio dell’elicottero papale nell’eliporto della città palestinese, proveniente da Amman.
Canti e sventolii di bandiere con i colori della Palestina e del Vaticano sottolineano l’attesa del Papa. La piazza e una parte dell’attiguo piazzale della Basilica della Natività possono contenere circa novemila persone.

Moltissime le etnie e le nazionalità dei pellegrini: palestinesi, israeliani, indiani, filippini, polacchi e un nutrito numero di italiani. Sono presenti anche fedeli provenienti dalla Strisca di Gaza e dalla Galilea (Israele), nonché alcune centinaia di lavoratori migranti dall’Asia. 
Il Santo Padre ha celebrato l'Eucaristia nella Piazza della Mangiatoia a Betlemme, dove confluiscono la Via dei Pastori che porta al villaggio palestinese di Beit Sahur, luogo di apparizione dell'Angelo; la Via della Grotta del Latte, santuario dentro una grotta di tufo bianco dove Maria avrebbe allattato Gesù Bambino e Via Paolo VI, a ricordo della visita di Papa Montini il 6 gennaio 1964.

«Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia» (Lc 2,12).

Che grazia grande celebrare l’Eucaristia presso il luogo dove è nato Gesù! Ringrazio Dio e ringrazio voi che mi avete accolto in questo mio pellegrinaggio: il Presidente Mahmoud Abbas e le altre Autorità; il Patriarca Fouad Twal, gli altri Vescovi e gli Ordinari di Terra Santa, i sacerdoti, i bravi francescani, le persone consacrate e quanti si adoperano per tenere viva la fede, la speranza e la carità in questi territori; le rappresentanze di fedeli provenienti da Gaza, dalla Galilea, i migranti dall’Asia e dall’Africa. Grazie della vostra accoglienza!
Il Bambino Gesù, nato a Betlemme, è il segno dato da Dio a chi attendeva la salvezza, e rimane per sempre il segno della tenerezza di Dio e della sua presenza nel mondo. L’angelo dice ai pastori: «Questo per voi il segno: troverete un bambino…».
Anche oggi i bambini sono un segno...
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All'offertorio un'unica famiglia, formata da nonni, genitori e figli, cioè le tre generazioni, porta in dono l'essenziale: pane e vino che forma la Chiesa, cioè la famiglia umana.

Termina con un invito a sorpresa in Vaticano la celebrazione della Messa in piazza della mangiatoia...

In questo Luogo, dove è nato il Principe della pace, desidero rivolgere un invito a Lei, Signor Presidente Mahmoud Abbas, e al Signor Presidente Shimon Peres, ad elevare insieme con me un’intensa preghiera invocando da Dio il dono della pace. Offro la mia casa in Vaticano per ospitare questo incontro di preghiera...
... Alla Vergine Santa affidiamo le sorti dell’umanità, perché si dischiudano nel mondo gli orizzonti nuovi e promettenti della fraternità, della solidarietà e della pace.
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Guarda il video integrale della Santa Messa (Rai1)