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lunedì 26 maggio 2014

Papa Francesco - Pellegrinaggio in Terra Santa (24-26 MAGGIO 2014) Visita al Sito del Battesimo a Bethany beyond the Jordan - Incontro con i rifugiati e con giovani disabili nella chiesa latina (cronaca, foto, testi e video)


PELLEGRINAGGIO IN TERRA SANTA 
IN OCCASIONE DEL 50° ANNIVERSARIO DELL’INCONTRO A GERUSALEMME 
TRA PAPA PAOLO VI E IL PATRIARCA ATENAGORA 
(24-26 MAGGIO 2014)

SABATO 24 MAGGIO

Ultimo, e non meno importante, momento della giornata la visita a Betania oltre il Giordano, a 50 km da Amman, nel luogo dove secondo la tradizione Giovanni Battista diede il battesimo a Gesù, con l’abbraccio con circa 600 tra profughi siriani e giovani disabili.
Il Papa è arrivato al sito del battesimo di Gesù accompagnato dai reali di Giordania, re Abdallah e la regina Rania. La famiglia reale è rappresentata anche dal principe Ghazi. La piccola delegazione che è scesa nel luogo in cui tradizionalmente si ritiene che sia stato battezzato Cristo era accompagnata da un frate francescano della Custodia di Terra Santa che dava spiegazioni al Papa. 
Dopo aver raggiunto il bordo della piscina naturale, Papa Francesco ha toccato l'acqua del Giordano, ha portato la mano bagnata alla fronte, quindi si è fermato alcuni minuti in preghiera, in piedi e in silenzio sui gradini di pietra. Il Papa si è poi spostato su una zona sopraelevata che domina una delle rive del Giordano.
 


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Il Papa è salito su una vettura elettrica, una specie di piccolo trattore, guidata dallo stesso re Abdallah, ed ha concluso la visita privata nell’aera di Bethany beyond the Jordan scrivendo queste parole di proprio pugno in spagnolo sul Libro d’oro del Santuario che sorge sul sito del Battesimo di Gesù:










La citazione che apre la preghiera del Papa è presa da un Inno liturgico.

Nella chiesa latina ancora in costruzione e la cui prima pietra venne benedetta da Papa Benedetto XVI durante la sua visita nel 2009, il Santo Padre ha incontrato circa 600 tra rifugiati e giovani disabili dicendo loro di averli voluti “fortemente incontrare”.
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L’incontro si era aperto con le parole del patriarca di Gerusalemme Fouad Twal in riferimento al fiume Giordano: “Per tanti questo fiume che lei ha visitato adesso è una frontiera, per noi è piuttosto un posto che unisce, un richiamo alla comunione e alla unità”. Bergoglio, ha poi ascoltato, dopo il suo discorso, le numerose testimonianze – in inglese o arabo tradotte da un francescano che lo ha accompagnato durante la giornata giordana – di giovani rifugiati e disabili che gli hanno raccontato la propria storia. 
Una ragazza gli ha messo al collo una kefiah rossa che lui ha tenuto il resto del tempo. Il Papa, giunto alla chiesa latina tra urla festanti in italiano (“Viva il Papa!”), se n’è andato oltre un’ora dopo con una certa concitazione dei fedeli che volevano toccarlo e salutarlo personalmente.