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domenica 25 maggio 2014

Papa Francesco - Pellegrinaggio in Terra Santa (24-26 MAGGIO 2014) - viaggio e incontro con i reali e le autorità della Giordania (cronaca, foto, testi e video)

PELLEGRINAGGIO IN TERRA SANTA IN OCCASIONE DEL 50° ANNIVERSARIO  DELL’INCONTRO A GERUSALEMME TRA PAPA PAOLO VI E IL PATRIARCA ATENAGORA  
(24-26 MAGGIO 2014) 

Papa Francesco è partito stamane per una storica visita in Terra Santa, il suo secondo viaggio internazionale, il quarto di un Pontefice nei luoghi d'origine del cristianesimo.
Tre le tappe in altrettanti giorni di visita, in Giordania, nello Stato palestinese e in Israele

Alla partenza, a Roma, il Papa è stato salutato, tra gli altri, dal Segretario di Stato, il cardinale Pietro Parolin. I fotografi e i gli operatori delle Tv, come già accadde nel luglio scorso, per e da Rio de Janeiro, in occasione della Giornata mondiale della Gioventù, si sono soffermati sulla borsa di pelle nera che il Santo Padre teneva in mano.


Durante il volo per Amman, il Papa ha salutato i giornalisti ringraziandoli per la loro presenza e il loro servizio: scendo come Daniele nella fossa dei leoni – ha detto scherzando, ripetendo quanto affermato nel volo per Rio de Janeiro, l’anno scorso - ma so che i leoni non mordono. Sarà un viaggio molto impegnativo, anche per voi – ha proseguito – e prego per voi. Quindi ha detto che nel volo di ritorno – come successo per la Gmg - avrà il colloquio più approfondito con i giornalisti.




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Papa Francesco è atterrato puntuale ad Amman: le 13, ora giordana; le 12, in Italia. Accolto dal principe Ghazi, in rappresentanza del Re Abdallah II, dal patriarca latino di Gerusalemme Twal, il custode di Terra Santa padre Pizzaballa, il nunzio Giorgio Lingua e da altre autorità civili e religiose. Alcuni bambini hanno regalato al Papa un'orchidea nera, simbolo della Giordania.
Sono diecimila i poliziotti in divisa e in borghese impiegati oggi in Giordania nell'imponente servizio di sicurezza per la visita di Papa Francesco. 
  



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Il Pontefice si e' quindi recato al palazzo reale per la cerimonia ufficiale di benvenuto con il re Abdallah e la regina Rania.
 Re Abdallah ha ricordato come cinquant'anni fa, suo padre re Hussein accolse Paolo VI: "Cristiani e musulmani devono costruire un futuro comune". Jorge Mario Bergoglio ha lodato gli sforzi per la pace che ha fatto e fa la Giordania, ma soprattutto ha ringraziato il regno hascemIta per l'assistenza che offre a rifugiati e profughi palestinesi, iracheni e siriani. 
Qui Francesco arriva per confermare l’impegno di Re Abdallah per il dialogo interreligioso e la pace in un Medio Oriente instabile su tutti i fronti, dalla Siria, all’Iraq, all’Egitto, all’inquieto confine con Israele e Palestina. Per riconoscere l’impegno di tutto il Paese nell’accoglienza dei rifugiati, che grava su un’economia di per sé già povera di risorse. Ma soprattutto per confermare nella fede la piccola comunità cristiana, che gode di libertà di culto ma solo di una relativa libertà religiosa ed è sempre sottoposta alla tentazione dell’esodo. Per ribadire che la Chiesa non si rassegna a un Medio Oriente senza cristiani.
Lungo i viadotti di cemento della periferia di Amman, metropoli mediorientale che sorge tra le terre aride della valle del Giordano, sono sistemate da giorni le gigantografie che ritraggono la stretta di mano tra Papa Francesco e il Re Abdallah II, veri protagonisti di questa giornata. Il Regno Hashemita ricorda con orgoglio che Sua Maestà ha già incontrato due volte il Papa e che oggi la Giordania diventa il primo Paese a essere stato visitato da quattro Papi diversi negli ultimi cinquant’anni.


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Leggi il testo integrale del DISCORSO DEL SANTO PADRE FRANCESCO

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Nel pomeriggio sono circa trentamila i fedeli attesi per la Messa allo Stadio Internazionale di Amman. Tra di loro vi saranno anche molti cristiani arrivati per l'occasione dal vicino Libano e anche dall'Iraq.