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giovedì 13 febbraio 2014

A vent'anni dalla morte di don Peppe "Non più terre di camorra ma di don Diana"

"Non più terre di camorra ma di don Diana"

Si moltiplicano le iniziative nel ventennale della morte di don Peppe, parroco di Casal di Principe, ucciso mentre stava celebrando. Da lì si ripartirà il 19 marzo, con la messa celebrata dal vescovo di Aversa, Angelo Spinillo, nella parrocchia di San Nicola alle 7.30, l'ora esatta in cui fu ucciso. Si vuole testimoniare come questi venti anni abbiano portato frutto

“Se la camorra ha assassinato il nostro Paese, ‘Noi’ lo si deve far risorgere, bisogna risalire sui tetti e riannunciare la ‘Parola di Vita’”. Con queste parole di don Peppe Diana si apre il documento “Verso il 19 marzo 2014 - Venti di Speranza, Venti di Cambiamento”, che illustra le iniziative programmate dalla diocesi di Aversa e da un comitato ristretto di associazioni del territorio in occasione del 20° anniversario dell’uccisione del parroco di Casal di Principe, che cade il 19 marzo. Tra gli eventi, un raduno nazionale di scuole, associazioni e cittadini che sfileranno lungo le strade di Casal di Principe il 19 marzo.

Amore per Dio e il territorio. “Da parte della Chiesa c’è il desiderio di ricordare i fondamenti della scelta di vita sacerdotale di don Diana, che ha avuto come sua diretta conseguenza un’attenzione particolare alla problematica che rendeva schiavi questi territori: la camorra. Con le iniziative del ventennale mettiamo in evidenza che proprio l’amore per la Parola di Dio e per il Signore hanno portato don Peppe a spendere la vita per questo territorio”. Così don Franco Picone, parroco della Chiesa San Nicola di Casal di Principe e vicario generale, spiega al Sir il contributo della diocesi di Aversa alle iniziative per i vent’anni della morte del sacerdote. Ad esempio, il 18 marzo ci sarà un ritiro spirituale di tutto il clero diocesano con il cardinale Crescenzio Sepe nella parrocchia San Nicola a Casal di Principe, dove don Diana fu ammazzato, “per riflettere sull’importante ruolo della Chiesa e del sacerdote nei nostri territori”. Il 19 marzo il vescovo di Aversa, Angelo Spinillo, presiederà la messa nella parrocchia di San Nicola alle ore 7.30, orario in cui fu ucciso don Peppe. “Simbolicamente - precisa don Picone - il ritrovarsi a celebrare l’Eucarestia nella stessa ora dell’omicidio intende riprendere e continuare quella messa che è non stata mai celebrata da don Diana perché fu ucciso. In contemporanea suoneranno a festa tutte le campane delle parrocchie della diocesi”...

“Il programma che presentiamo oggi – ha dichiarato Mons. Angelo Spinillo – è il risultato di un lavoro intenso fatto di dialogo tra associazioni, diocesi, gruppi e movimenti, una sintesi tra le varie anime di una realtà che hanno mostrato particolare attenzione al messaggio, emerso negli ultimi venti anni, di rinnovata sensibilità alla vita del territorio. Questo messaggio ha permesso lo sviluppo e la crescita di una partecipazione critica nei confronti di un sistema di vita sociale che, spesso, ha subito passivamente e in maniera rassegnata. Credo che questi ultimi venti anni debbano essere celebrati come memoria e speranza affinché si trasformi in annunzio e profezia di una vita feconda di bene per la gente. Del resto, il carattere del sacrificio rende santa la vita e la storia dell’umanità, così come il dono di vita fa crescere la vita”...

VENTI DI CAMBIAMENTO - 
20° ANNIVERSARIO DELL'UCCISIONE DI DON PEPPE DIANA
Il 19 marzo 2014 ricorre il 20° anniversario dell'uccisione di don Peppe Diana, giovane sacerdote di Casal di Principe ammazzato dalla camorra nella sua chiesa di S. Nicola di Bari.
E' stata una morte che ha scosso le nostre coscienze, che ha segnato profondamene i nostri cammini ma che comincia a produrre anche copiosi frutti, a partire dai beni confiscati alle mafie che su questo territorio, grazie a belle esperienze di giovani cooperative, vengono riutilizzati a scopi sociali restituendoli alla collettività.
20 anni che non sono stati vani, 20 anni di lotta e passione, 20 anni di cambiamenti, 20 anni che ci stanno facendo entrare nelle "terre di don Peppe Diana" un territorio di bellezza, allegria, compassione e amore per la vita, di forza e di riscatto, ma anche di dolore e di morte. Dolore per i suoi figli, per tante madri, dolore per le sofferenze, dolore per i tanti che non ci sono più. In questo solco di liberazione e di rinascita, si inseriscono le manifestazioni del 20° anniversario dell'uccisone di don Peppe Diana che vogliono ancora una volta essere pensate come un percorso comune di crescita della collettività e dei luoghi che ci circondano. (fonte: LIBERA)

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