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sabato 19 ottobre 2013

"Un volto che chiama" di Giovanni Mazzillo


Un volto che chiama
di Giovanni Mazzillo 
(Teologo)

V come volto, come viso, da vedere; 
ma anche come vettore.


Ogni volto, ogni persona è via di comunicazione ed empatia con l’altro, specchio e chiave dell’essenza della persona umana. Ma anche trascendenza che oltrepassa i confini dell’umano.

V come volto, come viso, da vedere; ma anche come vettore. Ogni volto è un essere umano che chiama, ma anche ogni essere umano è un volto che mi guarda. Non è solo un viso, cioè qualcosa che si vede e di cui ci si accorge, un viso da guardare, talvolta da ammirare, da compatire. Ma è un volto, perché è rivolto verso di me, si gira per incontrare il mio sguardo, per intercettare i miei occhi, per essere guardato e, a sua volta, per guardare ancora. È un vettore di comunicazione e tende a essere uno strumento di comunione. Tocca l’essenza della persona umana che si gira e si protende verso altre persone per vedere... 
Vedere che cosa? Vedere il mondo, con i propri occhi e con lo sguardo dell’altro. Ciò di cui Gesù diceva «La lucerna del tuo corpo è l’occhio. Se il tuo occhio è sano, anche il tuo corpo è tutto nella luce; ma se è malato, anche il tuo corpo è nelle tenebre. Bada dunque che la luce che è in te non sia tenebra» (Lc 11,34-35). 
La frase alquanto sorprendente di Gesù può significare molte cose, ma in primo luogo indica la predisposizione che ciascuno ha per l’altro, che pertanto può essere approcciato di buon occhio, cioè con benevolenza; oppure con malevolenza, appunto di cattivo occhio. In ogni caso, l’occhio è la finestra dell’anima. È finestra, nel senso che lo sguardo è da essa predisposto e condizionato. Un animo intimorito e insicuro guarderà con sospetto e timore il volto altrui, un animo terrorizzato vi leggerà la minaccia, mentre un animo afflitto tenderà a commuoverlo o troverà strano che il volto altrui sia sorridente. È già un piccolo miracolo se quel sorriso riuscirà a rasserenare o almeno a confortare lo sguardo dell’altro. 
Eppure è un miracolo possibile e la comunicazione, quella vera, quella che tende alla comunione, opera simili miracoli. In quali momenti e in che maniera? ...

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