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domenica 6 ottobre 2013

27ª Domenica del Tempo Ordinario - Riflessioni sul Vangelo di don Giovanni Berti

27ª Domenica del Tempo Ordinario
6 ottobre 2013


Riflessioni sul Vangelo 
Lc 17,5-10
di 
don Giovanni Berti



Questa mattina, mentre io e gli altri due preti della parrocchia eravamo insieme a meditare e a confrontarci sul Vangelo di questa domenica, si è affacciato in sagrestia dove ci trovavamo don Cesare Bissoli, famoso biblista originario del nostro paese che ricopre da anni incarichi importanti nella Chiesa Italiana proprio per la sua profonda competenza biblica.
E’ stata davvero una sorpresa, quasi provvidenziale, perché eravamo davanti ad un passo del Vangelo di Luca davvero difficile e dalle parole non facili da comprendere.
Il passaggio che soprattutto a me dava molto “fastidio” è quando Gesù dice: “quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”.
Servi inutili… Una parola, “inutile”, che davvero non può non creare fastidio all’orecchio e al cuore. Significa che siamo persone inutili? Gesù vuole dirci che non valiamo nulla?
In casi come questo, è davvero necessario andare in cerca di quale strumento che aiuti a capire dove voleva parare Gesù. Il Vangelo è stato scritto in greco, e allora è dalla corretta traduzione che posso cogliere il significato.
“Inutile” in questo passo sembra avere più il significato di “povero”, “privo di valore”, “nient’altro che…”. E’ un richiamo alla povertà radicale che rende davvero tutti gli uomini uguali, nonostante i soldi, titoli e poteri che possono avere tra le mani. Siamo tutti “inutili” allo stesso modo, siamo tutti radicalmente poveri, e nessuno vale più di qualcun altro. Forse la traduzione più corretta è questa: siamo nient’altro che servi, siamo poveri servi…
Don Cesare, subito coinvolto nella nostra discussione, ci ha richiamato ad un metodo che aiuta molto a capire passi difficili come questo. Gesù sta parlando prima di tutto di se stesso. Ogni passo del Vangelo ha come chiave interpretativa l’identità di Gesù e successivamente quella dei suoi discepoli, cioè noi...