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martedì 20 agosto 2013

Oltre mille migranti arrivati nelle ultime 24 ore - Allarme di Save the children per minori non accompagnati.

Non si arrestano gli sbarchi di migranti sulle coste siciliane: sono già 633 le persone soccorse oggi nelle acque siciliane dove ieri erano approdate più di 400 persone. Per un totale di oltre mille arrivi nelle ultime 24 ore. 
Il gruppo più consistente (336 persone, tutte di origine eritrea) viaggiava su un barcone raggiunto al largo di Porto Empedocle (Agrigento) da due motovedette della Guardia costiera e una della Guardia di finanza. Altri 233 profughi, compresi donne e bambini, erano su un secondo barcone, abbordato dalla nave "Foscari" della Marina Militare a 50 miglia da Lampedusa dove hanno poi operato anche da unità della Guardia costiera cui sono stati imbarcati i migranti. Infine, sulla spiaggia di Ognina, a Siracusa, sono stati rintracciati 67 uomini, che hanno detto di essere siriani e pakistani. 
E nell'isola esplode l'emergenza minori non accompagnati. Sono 154 i minori stranieri sbarcati nelle scorse settimana in Sicilia e Calabria e ancora in attesa di una comunità che li possa accogliere. Il problema è che le comunità non danno la loro disponibilità perché non c'è certezza su chi pagherà la retta giornaliera. È quanto denuncia l'ong Save the children. «I comuni hanno diffidato le comunità - spiega Viviana Valastro, responsabile dei progetti sui minori -. I sindaci non hanno intenzione di sostenere i costi. E allo stesso tempo il fondo nazionale per l'accoglienza dei minori non accompagnati è privo di risorse per il 2013»...

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Più di 300 immigrati sbarcano in Sicilia (fra Lampedusa, Favignana, Catania e Siracusa) mentre si apprende della chiusura del Cie di Isola Capo Rizzuto, dichiarato inagibile prima di Ferragosto, dopo una rivolta causata (anche) dal decesso di un giovane di origine marocchina. Le persone sbarcate provengono – o dichiarano di provenire – soprattutto dalla Siria e dall’Egitto. Quella del Cie di Isola di Capo Rizzuto, le cui pessime condizioni erano già state denunciate e dove domani arriverà il ministro per l’integrazione Cecile Kyenge, è l’ennesima rivolta in un Centro di identificazione (appenai qualche giorno fa analoghe proteste a Gradisca).
Dunque riparte il pressing dalla sponda sud del Mediterraneo mentre una parte importante – e contestata – del sistema italiano di gestione dell’immigrazione mostra ancora una volta i suoi limiti, come ribadiscono Sel e il Pd con Livia Turco.
Questa l’istantanea di un giorno di mezza estate all’indomani dell’annuncio di Kyenge sulla modifica della Bossi-Fini. Ancora ieri, da Reggio Calabria, il ministro sottolineava che il tavolo si farà e dovrà coinvolgere tutti...

Condizioni di vita disumane, abusi e violenze. L'ultimo caso di Gradisca riporta in primo piano la condizione degli immigrati rinchiusi nei Centri di identificazione ed espulsione. Diritti negati anche per 18 mesi.
Leggi tutto: IMMIGRATI: ORRORE CIE

Proponiamo anche un'analisi del fenomeno migratorio di Chiara Saraceno pubblicata nei giorni scorsi.
Le drammatiche immagini degli sbarchi a Lampedusa, la tragedia di ieri a Catania, lo stillicidio dei dispersi in mare, le facce scoraggiate di coloro che sono ammassati nei centri di accoglienza - tutto questo continua ad alimentare nel nostro paese una visione pressoché solo emergenziale dei migranti. Eppure, senza negare per nulla la drammaticità di questi fenomeni, da anni il flusso di cittadini stranieri nel nostro Paese non è solo questo: non lo è né per il modo in cui le persone arrivano (per lo più via terra o in aereo, con visti turistici), né per i modi della loro permanenza. Continuare a considerare solo l'emergenza può contribuire alla retorica politica, non alla comprensione e, soprattutto, alla elaborazione di strategie di inclusione efficaci...