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lunedì 8 aprile 2013

Da JESUS: "L'uomo venuto dal futuro" e "E venne un Papa di nome Francesco"


L'uomo venuto dal futuro 
di ANTONIO TARZIA

Papa Francesco non viene da lontano, viene dal futuro, il luogo dove noi stiamo andando. Quando i padri conciliari del Vaticano II dettavano le leggi per la riforma di una Chiesa logorata da due guerre mondiali e da una serie di crisi politiche, sociali ed economiche, Jorge Mario Bergoglio era un giovane perito chimico che cercava una sua strada nella vita.

E venne un Papa di nome Francesco
di GIOVANNI FERRÒ, MAURO CASTAGNARO e VITTORIA PRISCIANDARO

L'elezione di Jorge Mario Bergoglio ha spiazzato molti osservatori e ha commosso milioni di fedeli. I suoi gesti, i suoi primi discorsi e il suo stile lasciano intravedere un pontificato fortemente innovativo.

Papato 2.0. Con Jorge Mario Bergoglio sul soglio di Pietro si apre davvero una nuova epoca per la sede di Roma. Pontificato dei record, è stato ricordato tante volte: primo gesuita, primo latinoamericano, primo ad assumere il nome Francesco. Ma è stato fatto notare molto meno un altro segno fondamentale di discontinuità: Bergoglio è il primo Papa realmente post-conciliare. Contrariamente ai suoi predecessori degli ultimi cinquant'anni, infatti, non è stato un protagonista di quell'assise (all'epoca non era neppure sacerdote), ma ne è pienamente figlio spirituale. E questo cambia di non poco le cose: non è stato impegnato a indirlo, a condurlo in porto, a ridimensionarlo o a fare la punta alla sua corretta ermeneutica. È impegnato a viverlo, attuandone le intuizioni fondamentali e misurandole con i nuovi «segni dei tempi» che l'epoca contemporanea pone davanti ai cristiani dei cinque continenti.
Un esempio molto chiaro di questo nuovo modo di essere sta in una frase che l'allora cardinale di Buenos Aires ebbe a dire a un suo giovane prete, che lo interrogava riguardo all'obbligo di portare la talare: «Il problema non è se la indossi o meno», gli fece notare Bergoglio, «ma se ti rimbocchi le maniche per lavorare per gli altri». Un approccio che non «appare» diverso, lo è realmente. In profondità. Per convincersene, basta scorrere la biografia di questo gesuita nato a Buenos Aires nel pieno dell'estate argentina di 76 anni fa, il 17 dicembre 1936. Famiglia semplice, di immigrati piemontesi. Vita spartana, se non proprio povera...