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mercoledì 13 febbraio 2013

Ricordo di Giuseppe Dossetti nel centenario della nascita

Nel centenario della nascita di Giuseppe Dossetti (13 febbraio 1913), alle molte iniziative per ricordare quella straordinaria figura di uomo politico e di cristiano del secolo scorso si sono anche contrapposte - e c’era da aspettarselo - voci critiche su di lui e la sua opera. Questo perché Dossetti è tuttora una presenza ispirante in Italia, un personaggio capace di fornire argomenti per i confronti ancora in corso. Purtroppo in questo dibattito, cosa inconsueta, proprio nell’ambito ecclesiale si registra un pesante silenzio nel quale si levano alcuni interventi accaniti, tesi a delegittimare la sua figura. Questo provoca in molti cristiani una grande sofferenza, fa emergere quanta ingratitudine possa annidarsi in spazi ecclesiali e quanta insensatezza possa ispirare alcuni ecclesiastici.Si dice che Dossetti non era un teologo, che nel suo pensiero c’erano lacune perché la sua formazione era quella di un giurista e il suo curriculum era privo di studi di teologia in una facoltà cattolica, senza ricordare che tratti analoghi sono riscontrabili anche in grandi Padri della Chiesa, a cominciare da sant’Ambrogio... 
Si dice che avesse di Israele quale popolo di Dio e della sua salvezza una lettura non conforme alla dottrina cattolica, quando in realtà egli si interrogava su posizioni teologiche emerse nella Chiesa cattolica all’inizio degli Anni Ottanta, senza mai giungere a sostenere che per gli ebrei fosse possibile una salvezza senza Cristo. Se Giovanni Paolo II con audacia - che non mancò di sorprendere persino molti tra quanti erano impegnati nel dialogo ebraico-cristiano - era giunto ad affermare nella sinagoga di Magonza che Israele è «il popolo di Dio dell’antica alleanza mai revocata», significa che essa è tuttora in vigore e, come ci insegna la Scrittura, è un’alleanza di salvezza. Ma questo non equivale certo a una salvezza senza Cristo, senza il Messia promesso e atteso dal popolo della prima alleanza. Solo Gesù Cristo è il salvatore di tutti, e questa verità di fede era in don Giuseppe Dossetti una confessione salda e incrollabile come roccia.

Nel racconto costruito dallo storico Alberto Melloni viene riproposto l’itinerario esistenziale di Giuseppe Dossetti. Dall’infanzia a Cavriago nel periodo postbellico agli studi a Bologna, dall’esperienza di assistente all’Università Cattolica di Milano all’impegno nella resistenza e nel Cln, dall’attività politica al ruolo di protagonista nella costituente, dalla fondazione dell’Istituto per le Scienze religiose di Bologna alla candidatura a sindaco, dall’ordinazione monastica all’impegno nel Vaticano II, infine dal ritiro in Terra Santa fino alla sua ultima battaglia in difesa della Costituzione nel 1994.

Guarda il TG1 SPECIALE di Alberto Melloni e Fabio Nardelli andato in onda il 10/02/2013: “Con tutte le tue forze” (video)

Guarda il nostro precedente post:

Giuseppe Dossetti continua a dar "fastidio". Perchè?