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lunedì 5 novembre 2012

Combattere la crisi e riscoprire i valori

"Zone di gratuità" e "Todmorden" due idee per combattere la crisi e riscoprire valori già diventate realtà segnalate da Tonio Dell'Olio in Mosaico dei giorni

«È tutto veramente gratuito?», chiede un bambino incredulo. Nella rue de Montreuil, Seine-Saint-Denis (Francia), un centinaio di persone conversano mentre passeggiano ed esplorano gli oggetti accatastati su una dozzina di tavoli. Villiers Street è stata dichiarata «zone de gratuité» (area franca, area della gratuità) per l’intero pomeriggio. Sui tavoli ci sono abiti, scarpe, libri e dvd, piatti, computer, scalda biberon… Qui, ognuno porta quello che vuole e prende ciò che vuole. Tutti hanno libero accesso. Questo non è un mercato delle pulci o per «svuotare le soffitte», ma uno spazio temporaneo di non-mercato.
Questo progetto è nato alcuni anni fa...
Nessuno baratto, nessun obbligo di reciprocità, né carità, la zona di gratuità è un modo utile per ridurre il volume dei rifiuti e per riciclare oggetti. Ma anche un modo per recuperare spazio pubblico aperto a tutti, in strada, per creare convivialità con i vicini. Un affronto per la società dei consumi. È uno spazio sottratto alle relazioni di mercato, che mette in discussione le idee di regalo, di denaro, di beni. «I valori dell’acquistare/gettare sono sostituiti dalla gioia del dare/raccogliere», spiegano i promotori.
Questo sciame di zone libere si diffonde in tutta la Francia e in tutto il mondo...
Luoghi che invitano a rovesciare il nostro rapporto di proprietà e di consumo. Rispondendo a un bisogno urgente e concreto in questi tempi di crisi...
Leggi tutto: Spazi di non-mercato


Sembrerebbe un’utopia, una cittadina immaginaria inventata da qualche sociologo per descrivere la comunità ideale, eppure è tutto vero. A Todmorden, un comune dell’Inghiliterra, gli abitanti coltivano i propri ortaggi in ogni luogo pubblico che lo permette con l’obiettivo di diventare completamente autosufficienti nel giro di pochi anni. Nessun camion o treno merci trasporterà verdura a Todmorden ma soprattutto nessun cittadino raccoglie più di quello di cui ha bisogno, tutti danno una mano curando ogni giorno i vari spazi coltivati.
Per un orticoltore visitare Todmorden è una gioia per gli occhi, una città tappezzata di aiuole e spazi verdi dai quali si può ammirare la crescita giorno dopo giorno di carote, cavoli, lattuga, cipolle, patate e ortaggi di ogni genere e varietà, ma anche frutta e erbe aromatiche come lamponi, fragole, albicocche, rosmarino, basilico e tante altre…
Il progetto si chiama Incredible Edible (incredibilmente commestibile) e ha come obiettivo principale quello di rendere Todmorden autosufficiente in frutta e verdura entro il 2018! Ciò che colpisce di più, oltre all’idea dell’autosufficienza è l’armonia con cui va avanti il progetto, nessun raccoglie più di quanto ha bisogno, prima di tutto perché non ne avrebbe il motivo (se si dovesse prende troppo raccolto si rischierebbe poi di farlo andare a male) e secondo perché come ha spiegato la co-fondatrice del progetto Mary Clear: «semplicemente questo non accade, abbiamo fiducia nelle persone, noi crediamo e siamo testimoni di questo, le persone sono oneste».