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martedì 30 ottobre 2012

La Marcia Perugia-Assisi a Gerusalemme (27 ottobre - 3 novembre)

Sono 212 le persone che dal 27 ottobre al 3 novembre 2012 prendono parte alla “Missione di pace in Israele e Palestina”, ma saranno ancora di più quelli che seguiranno quotidianamente sul web, sulle radio e sui media di vecchia e nuova generazione, le attività, gli spostamenti, gli incontri, le notizie e le testimonianze di questa importante iniziativa.

E’ responsabilità di tutti, in particolare dei media, se il conflitto tra israeliani e palestinesi è caduto da troppo tempo nell’oblio. Con questo pesante giudizio Giampaolo Cantini, console generale italiano a Gerusalemme ha accolto i partecipanti alla Missione di Pace 2.0, che durante tutta questa settimana incontrerà amministratori e associazioni, gente comune ed esperti, in Israele e Palestina.
Organizzata dal Coordinamento degli Enti locali per la pace e i diritti umani, insieme alla Tavola della Pace, questa Missione “2.0” segue la prima iniziativa che nel 2009 aveva portato la Marcia Perugia-Assisi a Gerusalemme.
E a tre anni di distanza la situazione non è certo migliorata. Già nel primo giorno d’incontri, a Betlemme, lo chiarisce il sindaco Victor Batarseh, eletto nel 2005 in una lista considerata vicina a Hamas, cristiano, e convinto sostenitore della convivenza e del dialogo tra comunità di differenti fedi.

I nuovi confini di Betlemme sono ridisegnati dal muro israeliano che circonda e blocca la città. Senza la possibilità di espandersi e crescere, Betlemme perde spazio, terreno e vivibilità.
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La marcia della pace approda nella parte più travaglia del pianeta. Per essere ponte tra comunità dalla differente religione. Il diario di Flavio Lotti e di altri partecipanti.
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