Benvenuto a chiunque è alla "ricerca di senso nel quotidiano"



venerdì 10 agosto 2012

Forze disarmate - Servizio civile - scelte ancora possibili?

Brutta notizia quella di abolire, assieme alla Consulta nazionale per il Servizio civile, anche il Comitato per la difesa non armata. Era in difficoltà, certo, privo di risorse e di prospettiva, prima ostacolato e poi bloccato. Invece di ripensarlo e di riattivarlo, con la “revisione della spesa” si è deciso di eliminarlo. E’ un cattivo segnale.
L’Italia si era dotata negli anni di un dispositivo giuridico-operativo di grande valore. Potevano (e possono) nascere “le forze disarmate”, i corpi civili di pace di pari dignità costituzionale di quelle armate.
Le spinte riarmiste di questi anni, alimentate dall’interesse di poche grandi aziende e dall’illusione tragica di un rilancio economico tramite l’industria militare, hanno ridato fiato alla logica più triste e distruttiva.
E’ necessario che la società civile orientata alla pace sappia scuotersi di dosso la sfiducia e la rassegnazione. Urge alzarsi in piedi per riaprire il cantiere nonviolento dell’organizzazione di corpi civili non armati che per tanti di noi, per molti esperti e per Tonino Bello è un capitolo importante del “trattato scientifico” della nonviolenza attiva.
Leggi tutto: Costruire le forze disarmate! I corpi civili di pace!

Mentre associazioni e giovani chiedono un ripensamento sulla chiusura della Consulta nazionale, il Parlamento ha stanziato 30 milioni che si sommano ai 20 trovati dal ministro Riccardi.

Nell’ultimo biennio alla crisi del servizio civile si è data una risposta positivistica: occorrono più risorse pubbliche, per avviare più volontari in servizio civile, in modo che gli enti di servizio civile possano svolgere sempre più servizi.
Una prospettiva non facile da realizzarsi, soprattutto in una fase in cui le risorse pubbliche sono sempre meno disponibili… certo, vi è anche una questione di allocazione delle risorse pubbliche, ma è quasi superfluo segnalare come il servizio civile volontario sia decisamente meno “sexy” rispetto ad altre possibilità di impiego di denaro pubblico…. potremmo fare esempi che spaziano dagli “esodati” all’investimento nelle strutture ed uffici deputati all’ordine pubblico.
A fronte di tale situazione, poniamoci innanzitutto l’obiettivo della qualità: il volontario in servizio civile deve innanzitutto essere “necessario”… in primo luogo a sé stesso, nel senso che deve ricavare con certezza da questa esperienza un qualcosa che gli sia utile per essere sia un buon cittadino sia una persona che trova un’occupazione soddisfacente e gratificante.
L’esperienza deve essere inoltre “necessaria” alla comunità in cui il volontario sarà inserito

Guarda i nostri precedenti post: