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venerdì 27 luglio 2012

A rischio l'accoglienza dei minorenni stranieri in Italia - Il governo rispetti gli impegni assunti!

Il governo ''dia risposte urgenti e puntuali per continuare a garantire la migliore accoglienza e protezione ai minori stranieri non accompagnati, arrivati in Italia durante l'emergenza Nord Africa''. E perché, soprattutto, ''rispetti gli impegni assunti con le amministrazioni locali che, solo per senso del dovere, hanno garantito i servizi, malgrado i forti ritardi del governo nell'erogazione dei fondi anticipati dai Comuni''.

È l’appello lanciato ieri dal sindaco di Padova e delegato Anci all'Immigrazione, Flavio Zanonato, al termine della commissione Immigrazione che si è svolta nella sede nazionale dell'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani.


Al 27 settembre 2011 erano 6.946, sparsi in tutta Italia. Quelli in comunità, oggi, sono 2.456. I minori extracomunitari non accompagnati, giunti nel nostro Paese oltre un anno fa, rischiano di essere nuovamente allo sbando. Perché il Governo non versa più i fondi necessari a chi li assiste. 
«Quanto possiamo resistere? Il tempo di arrivare al 30 luglio. Poi, diciamo a ottobre-novembre, saremo tutti costretti a chiudere». Antonio Di Pinto è uno delle centinaia di responsabili di comunità di accoglienza che si sono fatte carico dei minori stranieri arrivati all’epoca delle “primavere arabe” dal Nordafrica, provenienti soprattutto dalla Tunisia e dalla Libia. Ed è anche il coordinatore della sessantina di comunità che hanno lanciato nei giorni scorsi un appello disperato per ottenere finalmente il pagamento dei fondi che il Governo non versa da oltre un anno. «Sedici mesi, per l’esattezza», aggiunge Di Pinto.

Il Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA) chiede risposte immediate e certe al Governo italiano in merito alla grave e insostenibile situazione venutasi a creare in riferimento all’accoglienza dei minorenni stranieri giunti in Italia a seguito della cosiddetta “emergenza Nord Africa”, ed accolti presso numerose comunità residenziali, specie del Sud Italia

Le Associazioni e le Organizzazioni che operano in Italia a favore dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza esprimono forte preoccupazione per la decisione del governo di chiudere l'Osservatorio nazionale per l'infanzia, che costa meno di ottomila euro. 
Il Coordinamento è una delle misure generali che,in tutto il mondo, riveste un ruolo chiave nell'attuazione della Convenzione ONU sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza.
Nelle ultime raccomandazioni all'Italia del Comitato ONU sui diritti dell'infanzia il coordinamento tra le politiche realizzate dai diversi livelli di governo viene letto come elemento cruciale per l'attuazione dei diritti dei bambini e degli adolescenti, si propone quindi un rafforzamento dell'Osservatorio: 

L'UNHCR ha presentato oggi i risultati di un progetto che coinvolge tre nazioni (Italia, Francia e Grecia) per la tutela e il miglioramento delle procedure di protezione del ragazzi (in prevalenza afgani, dai 15 ai 18 anni) che arrivano in Europa senza un adulto di riferimento