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mercoledì 30 novembre 2011

Siria: espulso il gesuita italiano Paolo Dall’Oglio

La notizia è di quelle che, da qualche tempo ormai, narrano di una pressione crescente da parte di regimi arabi formalmente laici contro le minoranze cristiane, in particolare quella cattolica. Ma il provvedimento contro il gesuita italiano Paolo Dall’Oglio ha un valore diverso.
Non solo alla luce del contesto siriano, ma anche dell’attività svolta da Dall’Oglio in Siria ormai da trent’anni. È del fine settimana scorso l’annuncio dato dal governo di Bashar al Assad di aver rivolto al responsabile della comunità monastica di Mar Mousa l’invito, tramite il vescovo cattolico di padre Dall’Oglio, a lasciare il paese.
Leggi tutto: Un gesuita in Siria

«La mia espulsione è stata decisa ma non è ancora stata stabilita la data, inoltre c’è ancora spazio per un intervento del vescovo, attualmente all’estero»: a parlare è Paolo Dall’Oglio, il gesuita italiano da oltre trent’anni in Siria, che il governo di Damasco vorrebbe allontanare dal Paese per il suo impegno nella riconciliazione nazionale. Popoli.info lo ha raggiunto telefonicamente...


Sono in forse gli appuntamenti italiani di Paolo Dall’Oglio, atteso a Milano alla Cattedra del dialogo e a Roma per la presentazione del suo ultimo libro (“Innamorato dell’Islam, credente in Gesù”, Jaca Book). Il gesuita ha fatto domanda di un «visto di rientro» per un viaggio nel Kurdistan iracheno che avrebbe dovuto poi proseguire in Italia, ma il visto gli è stato negato dall'Ufficio passaporti. Paolo Dall’Oglio è stato inoltre informato della «sospensione della residenza» in Siria (pur vivendo a Deir Mar Musa da tre decenni, non gli è mai stata concessa la cittadinanza: fino a ieri De Mussa simboleggiava la convivenza pacifica ed ecumenica tra musulmani e cristiani, esempio di pace per l’intero Medioriente – ndr). «C’è un desiderio dello Stato siriano – spiega telefonicamente- di controllare in modo più diretto la comunicazione fuori dal Paese di intellettuali indipendenti».


Perché dopo trent'anni vogliono cacciarla dalla Siria?
«Indico una via d’uscita dalla crisi diversa da quella che il governo sta perseguendo, tutto qui».
Paolo Dall’Oglio, gesuita romano che ha vissuto a Damasco la maggiore parte dei suoi 57 anni, parla dalla comunità monastica di Mar Musa da lui fondata nel deserto a nord della capitale siriana, con monache e monaci di varie nazionalità impegnati nel dialogo tra Cristianesimo e Islam che ospitano ogni anno migliaia di musulmani, cattolici, ortodossi e visitatori. Ieri la notizia di un decreto di espulsione: mentre lui da fine tessitore parla di dialogo interreligioso, il regime tuona contro il «complotto» di mondo arabo e Occidente. 

Leggi anche: Appello di Natale 2011 di Padre Paolo Dall’Oglio





"Le Frontiere dello Spirito" puntata del 27 novembre 2011

Domenica 27 novembre 2011 "Le Frontiere dello Spirito" la rubrica religiosa scritta e condotta da Maria Cecilia Sangiorgi e dal cardinale Gianfranco Ravasi.

Nella prima parte, il cardinale Ravasi approfondisce le letture tratte dal libro del profeta Isaia (63,16b-17.19b; 64,2-7) e un frammento del salmo 79 (80).
Nella seconda parte del programma, curata da Maria Cecilia Sangiorgi, il servizio "Benedettini d'Africa" racconta la storia della comunità benedettina Keur Moussa nel Senegal.



martedì 29 novembre 2011

Roma "Per un mondo senza pena di morte" VI Congresso Internazionale dei ministri della giustizia


La Giornata Internazionale di Cities for Life si svolge a Roma, martedì 29 novembre, con il VI Congresso internazionale dei Ministri della Giustizia: ‘Dalla moratoria all'abolizione della pena capitale No Justice Without Life’, organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio. Insieme al Ministro della Giustizia italiano Paola Severino intervengono i Ministri della Giustizia di numerosi paesi (Francia, Benin, Burkina Faso, Capo Verde, Repubblica Centrafricana, Costa d’Avorio, Eritrea, Gabon, Guinea, Lesotho, Mali, Niger, Rwanda, Tanzania, Cambogia, Ecuador, Honduras, Norvegia, Kenya, Sudafrica, Sud Sudan, El Salvador) e personalità di governo di Mongolia, Filippine, Guinea Bissau, Mozambico, Burundi, insieme ad una delegazione di deputati e senatori dell’Illinois, ultimo stato USA ad avere abolito la pena capitale. Mercoledì 30 novembre gli ospiti saranno ricevuti dal Presidente del Senato Renato Schifani.

Cari Amici, Onorevoli Ministri e Autorità,
In alcune immagini è stata raccolta la storia di come un piccolo seme sta diventando un “contagio positivo” per le società civili. Più di 1400 città, in soli 9 anni, si sono unite alla Giornata Internazionale delle Città per la Vita, anche in paesi che utilizzano ancora la pena di morte. Non l’avrebbe immaginato il Granduca Pietro Leopoldo di Toscana quando, in anticipo sui tempi, aboliva per legge la tortura e le esecuzioni capitali, il 30 novembre 1786. Aveva capito come la certezza della pena e non la pena più terribile è la vera difesa della società. Per questo la Comunità di Sant’Egidio ha promosso questa mobilitazione mondiale.


"Il dio vuoto" di Roberto Mancini in Mosaico di Pace

L’homo oeconomicus ha dimostrato tutta la sua stupidità e il deserto che può creare intorno a sé. Che fare contro l’idolatria del denaro?

Il sistema dei Mercati, con la finanza speculativa che domina su tutto il mondo, si sta mangiando vive l’umanità e la natura. Questo sistema opera ed è obbedito come un dio. Un dio vuoto, fatto di denaro che circola, si moltiplica o si brucia e, circolando, rovina la vita delle persone e del mondo vivente...

Leggi tutto: Il dio vuoto di Roberto Mancini


«Non possiamo tacere – Le parole e la bellezza per vincere la mafia» di monsignor Giancarlo Bregantini

«Per combattere la mafia non basta denunciare la negatività, come fanno Saviano e altri autori». Secondo l’arcivescovo di Campobasso mons. Giancarlo Bregantini, già vescovo nella sanguinosa terra di Locri (Calabria), la denuncia del male è un servizio indispensabile, molto coraggioso, ma insufficiente. Dovrebbe essere accompagnato – non accade sempre – da pagine di speranza, fondate sulle esperienze positive, sul bene che anima tanti uomini e donne, sui piccoli concreti passi che ogni giorno contrastano la mafia. Pagine che mons. Bregantini ha firmato di suo pugno nel recente, appassionato volume «Non possiamo tacere – Le parole e la bellezza per vincere la mafia» (Piemme).
Leggi tutto: Il bene che avanza

Presentazione del libro presso l'Università degli Studi Suor Orsola Benincasa - Napoli



Monsignor Giancarlo Bregantini presenta il suo ultimo libro e racconta come le comunità cristiane possano, debbano non chinare il capo di fronte al crimine. (fonte: Famiglia Cristiana)
Mons. Bregantini, a testa alta


Il libro del vescovo Bregantini, "Non possiamo tacere" racconta esperienze. i cinque livelli narrativi: spiritualità, etica, cultura, politica, economia.
Leggi tutto: non possiamo tacere

«Il film Cento giorni a Palermo racconta la vicenda del generale dei carabinieri Carlo Alberto Dalla Chiesa, uomo che affrontò e sconfisse il terrorismo delle Brigate Rosse, ucciso dalla mafia nel capoluogo siciliano insieme alla moglie, Emanuela Setti Carraro. È una pellicola di forte drammaticità, che non si limita a raccontare una storia, ma interroga fortemente le coscienze. 
Guardarla in carcere, come mi è capitato di fare a Crotone, tra i detenuti per associazione mafiosa, significa sperimentare un’ottica rovesciata. 
Laddove ci sarebbe stato il silenzio trattenuto da parte di spettatori “normali” davanti alla scena, carica di tensione, dell’agguato e della morte del generale, in carcere riecheggiavano invece applausi e fischi di approvazione per gli assassini, come davanti a una vicenda in cui si fossero invertiti i ruoli dei buoni e dei cattivi. 
Capivo che quei volti, illuminati a tratti dalle luci di proiezione, avevano visto davvero quel tipo di scene, o meglio, le avevano vissute da protagonisti. 
Ho capito in quel momento, con evidenza netta, che pur visionando lo stesso film, fra me e loro, fra la gente perbene e la mafia, c’erano due modi opposti di guardare le stesse cose. 
Quell’esperienza illuminante mi ha fatto pensare che l’antimafia deve cominciare proprio da qui, dalla consapevolezza di avere di fronte una “cultura altra”, “alternativa” nel senso più estremo del termine.» 
(da una pagina del libro di Giancarlo Bregantini, arcivescovo)


lunedì 28 novembre 2011

Salviamoci con il Pianeta di Alex Zanotell

Come uscire dalla crisi ecologica che sta devastando la Terra. Se nel discute a Durban. E ciascuno di noi può fare qualcosa, anche attraverso la Rete per la giustizia ambientale e sociale. Servono «risposte responsabili, credibili e solidali», ha detto Benedetto XVI ieri all’Angelus. 

Si è aperta oggi a Durban (Sudafrica) la 17 Conferenza (COP 17), per rispondere alla sempre più drammatica crisi ecologica. I rappresentanti di tutti i governi del mondo dovranno in dieci giorni trovare delle vie per bloccare il surriscaldamento del Pianeta. Dopo i fallimenti della Conferenza di Copenhagen (2009) e di Cancun (2010), un'altra sconfitta a Durban l'umanità non se la può permettere.
Con i governi del Nord del mondo concentrati sui problemi della finanza, la crisi ecologica è passata in secondo ordine. Purtroppo anche i media (sia stampa che tivù) non hanno acceso i riflettori su questo problema fondamentale, rivelandosi così profondamente funzionali a questo Sistema economico-finanziario.

Leggi tutto: Salviamoci con il Pianeta di Alex Zanotelli


Omelia di P. Gregorio Battaglia

Omelia di P. Gregorio Battaglia
della Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto (ME)
I domenica di Avvento anno B - 27.11.2011 -


Questo tempo di Avvento si apre con questo invito che è soprattutto un comando che il Signore ci fa, questo comando di vegliare, di essere attenti, di avere quello sguardo non solo di curiosità, ma uno sguardo rivolto a prendersi cura delle cose, delle persone, dei luoghi. Ripeto un comando e allo stesso tempo anche una parola che vuole svegliare tutti noi dal nostro stato di addormentamento.
"Fate in modo - dice Gesù - che, giungendo all'improvviso, non vi trovi addormentati. Quello che dico a voi lo dico a tutti, Vegliate".
Vegliare perché? e cosa vuol dire per noi vegliare?...

ASCOLTA






"L’uscita dalla crisi è possibile qui e ora" di Silvano Fausti

La nostra generazione è delusa, ha paura della crisi e di ciò che verrà. 
Il biblista Silvano Fausti spiega come il vangelo della prima domenica di Avvento di quest'anno (B) offra una chiave di lettura nel buio della notte. «Bisogna quindi cominciare ad aprire gli occhi e riconoscere i segni di bene».



domenica 27 novembre 2011

"AVVENTO/NATALE 2011" - Pagina speciale di TEMPO PERSO


Siamo, Padre, davanti a te 
all'inizio di questo Avvento. 
E siamo davanti a te insieme,
in rappresentanza anche 
di tutti i nostri fratelli e sorelle 
di ogni parte del mondo.
In particolare delle persone che conosciamo; 
per loro e con loro, Signore, 
noi ti preghiamo.
Noi sappiamo che ogni anno si ricomincia 
e questo ricominciare 
per alcuni è facile, è bello, è entusiasmante, 
per altri è difficile,
è pieno di paure, di terrore.
Pensiamo a come si inizia questo Avvento
nei luoghi della grande povertà, 
della grande miseria; 
con quanta paura la gente guarda 
al tempo che viene. 
O Signore, noi ci uniamo a tutti loro;
ti offriamo la gioia che tu ci dai di incominciarlo,
ti offriamo anche la fatica,
il peso che possiamo sentire nel cominciarlo. 
Questo tempo che inizia nel tuo nome santo, 
vissuto sotto la potenza dello Spirito, 
sia accoglienza della tua Parola. 
Te lo chiediamo per Gesù Cristo, 
tua Parola vivente che viene in mezzo a noi 
e viva qui,
insieme con Maria, Madre del tuo Figlio, 
che con lo Spirito Santo e con te 
vive e regna per tutti i secoli dei secoli. Amen.
(Cfr Carlo Maria Martini in: Quotidianità luogo di Dio, Paoline 2006)

Vedi la pagina speciale di TEMPO PERSO in continuo aggiornamento "AVVENTO/NATALE 2011"


"I poveri portatori di speranza” di Gregorio Battaglia (video)


"I poveri portatori di speranza” 
di P. Gregorio Battaglia

Video della relazione integrale tenuta il 5 agosto 2011 (pomeriggio) nell'ambito della Settimana di Spiritualità - Estate 2011 - "IL CORAGGIO DI SPERARE OGGI" promossa dalla Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto (ME).

GUARDA IL VIDEO



Preghiera dei Fedeli - Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto (ME) - I domenica di Avvento anno B



Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto (ME)







Preghiera dei Fedeli
I domenica di Avvento anno B
27 novembre 2011



sabato 26 novembre 2011

Sono quasi un milione i minori, figli dell’immigrazione, che vivono in Italia; oltre 570.000 nati nel nostro Paese e in più di 700.000 frequentano le nostre scuole... perché non possono essere riconosciuti come CITTADINI ITALIANI?

Frank Sinatra, Lady Gaga, Nancy Pelosi, Joe di Maggio, Dean Martin, Luisa Veronica Ciccone (in arte Madonna), Robert de Niro, Martin Scorsese, Rocky Marciano, Francis Ford Coppola, John Fante, Ani di Franco, Nicholas Cage... e l’elenco potrebbe continuare. Sono nomi di italo-americani famosi. Persone che hanno dato lustro a due Paesi: gli Stati Uniti d’America, dove sono nati o emigrati da piccoli insieme ai genitori, e l’Italia, dove parte della loro storia affonda le radici. Nessuno si permetterebbe di dire oggi a Madonna o a Martin Scorsese “tu non sei un vero americano”. Purtroppo questo succede tutti i giorni ai figli dei migranti qui in Italia.

In una settimana il Capo dello Stato ha chiesto due volte la riforma della cittadinanza. Dopo 20 anni il nuovo clima politico potrebbe riuscire a cambiare una legge pensata per un Paese ormai completamente diverso.

Incontro del Presidente Napolitano con i "nuovi cittadini italiani"


Quando si litiga sarebbe meglio sapere perché. Si sta invece scatenando un’intempestiva tempesta: materia del contendere è lo ius soli, un istituto che riguarda il riconoscimento della cittadinanza ai figli di stranieri nati sul territorio. Ma la materia appare poco chiara agli stessi contendenti. È bene cominciare con il chiarire che in Italia lo ius soli c’è già...

Per il Capo dello Stato il Paese deve aprire a nuove "energie" che rinnovino una "società vecchia e sclerotizzata". Il timore del Carroccio è che tra qualche anno l’attuale milione di minori residenti, in larga parte al Nord, e scolarizzati possa andare al voto. Tutti gli altri schieramenti sono però con il Quirinale. E anche il Governo Monti.

Si discute di cittadinanza agli immigrati. La storia vera di Sergio, ucraino. Ha appena avuto un bimbo, e si chiede perché non possa considerarlo italiano.

Parliamo di più di mezzo milione di minorenni. I quali, stanchi di essere definiti dall’esterno, chiariscono chi sono: “Non siamo immigrati, non veniamo da un altro paese, non abbiamo attraversato frontiere, siamo qui dall'inizio della nostra vita, ci sentiamo italiani, con tutti i diritti e doveri di ogni cittadino di questo paese”.

«Chi nasce in Italia è italiano»: il presidente della Provincia «sposa» Napolitano e lo «ius soli». Il riconoscimento simbolico ai figli di genitori immigrati


Sulle strade dell'Utopia con il Centro Studi Donati. Il mondo del sapere incontra il disagio del Sud del Mondo - 15 novembre: 1° incontro con Mons. GianCarlo Maria Bregantini: "La lezione scomoda di Tullio Contiero"

Due incontri per ragionare sul rapporto tra il mondo del sapere e il Sud del Mondo e sul ruolo che studenti e docenti delle nostre università possono assumersi per il miglioramento delle condizioni di vita di chi vive nella parte più povera e sottosviluppata del pianeta.


SULLE STRADE DELL'UTOPIA
La lezione scomoda di Tullio Contiero

martedì 15 novembre – ore 21
aula absidale di S. Lucia – via de’ Chiari 25A
Università e Sud del Mondo
incontro con
Mons. GianCarlo Maria Bregantini
Arcivescovo di Campobasso-Bojano e Presidente della Commissione Episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace della Conferenza Episcopale Italiana

intervengono
Ivano Dionigi 
Magnifico Rettore dell’Alma Mater Studiorum
Antonio Allori 
Vicario Episcopale Carità e cooperazione missionaria tra le Chiese

introduce
Guido Mocellin 
Caporedattore de “Il Regno” e direttore de “I Martedì”



VIDEO - SULLE STRADE DELL'UTOPIA - parte 1 

venerdì 25 novembre 2011

“Il Vangelo della famiglia” - Il cardinale Dionigi Tettamanzi commenta il Vangelo per Famiglia Cristiana.

Il cardinale Dionigi Tettamanzi, arcivescovo emerito di Milano, commenta il Vangelo per i lettori di Famiglia Cristiana.
I commenti del cardinale Tettamanzi avranno come titolo “Il Vangelo della famiglia” e offriranno piste di riflessione in vista del VII Incontro mondiale delle famiglie, che si svolgerà a Milano dal 30 maggio al 3 giugno 2012 sul tema “La famiglia: il lavoro e la festa”.

Pubblichiamo il primo dei commenti al Vangelo del cardinale Dionigi Tettamanzi, arcivescovo emerito di Milano



Giornata mondiale contro la violenza sulle donne: occasione per riflettere

La Giornata mondiale contro laviolenza sulle donne indetta dall’Assemblea generale della Nazioni Unite giunge come un momento di riflessione. Se si leggono i dati che riguardano l'Italia, le cifre sono da brivido: l'esercito delle vittime è composto da sette milioni di donne.Nell'universo femminile una donna su tre, tra i 16 e i 70 anni è stata colpita nella sua vita dell'aggressività di un uomo e nel 63% dei casi, alla violenza hanno assistito i figli(dati Istat).

Lo Stalking, la violenza psicologica, la strumentalizzazione del corpo, sono forme più subdole e invisibili di violenza.

Oltre il silenzio

Ecco perché il 25 novembre non può essere una giornata in cui si fa sfoggio di retorica vuota e assistenzialista, ma deve essere innanzitutto l’occasione di una riflessione collettiva che, partendo dalle contraddizioni del presente, rivendichi per le donne reddito, diritti, welfare e servizi, e che permetta davvero alle donne stesse di potersi liberare da situazioni di subalternità e abuso.

Un video forte, in cui donne di tutte le età restano semplicemente in silenzio, mentre in sovraimpressione scorrono notizie e infornmazioni su abusi e violenze sessuali che ogni giorno, in Italia, le donne subiscono in silenzio.

Dannato silenzio




giovedì 24 novembre 2011

"La via ebraica alla terra buona", recensione di Enzo Bianchi a "Parola e terra" di Carmine Di Sante

Un "pensare etico" contro il caos

Se si avessero dei dubbi sul fatto che il Vaticano II abbia significato per la chiesa cattolica una svolta nel millenario cammino di comprensione sempre più approfondita del Vangelo e di costante conversione all'unico Signore della chiesa e della storia, basterebbe analizzare la portata di un documento come la Nostra aetate sul dialogo con le altre religioni e in particolare il capitolo 4 dedicato ai rapporti con l’ebraismo. Nell'introduzione al suo recente Parola e terra, Carmine Di Sante la descrive come svolta «storica, teologica, teoretica ed epocale». Dall'interruzione dell’«insegnamento del disprezzo», alla nuova comprensione del rapporto tra Antico e Nuovo Testamento, dalla valorizzazione della diversità all'assunzione della responsabilità come cura per l’altro cui è chiamato ogni essere umano, lo sforzo «per una teologia dell’ebraismo» (come recita il sottotitolo) offre spunti di rara fecondità.
L’autore - specializzato in scienze liturgiche, laureato in psicologia e per oltre vent’anni teologo impegnato in prima fila nel dialogo ebraico-cristiano - conduce il lettore dapprima attraverso la visione del mondo nell’ottica dell’Antico Testamento e della migliore tradizione rabbinica, per poi addentrarsi in una rilettura delle principali festività ebraiche e della loro valenza pedagogica di passaggio dalla comprensione «naturale» a quella «storica» delle vicende umane. Ne risulta una dialettica inesauribile tra la rivelazione biblica - la Parola - e le sue implicazioni etiche nella vita quotidiana e nell’interpretazione della realtà - la terra...

Leggi tutto: La via ebraica alla terra buona di Enzo Bianchi

Leggi la scheda del libro Parola e terra di Carmine Di Sante 


mercoledì 23 novembre 2011

Don Tonino ai giovani - Parte 4/ - Dalla cultura dell'indifferenza alla convivialità delle differenze

«Il Pane è stato fatto per mangiare Insieme e la Felicità scaturisce dalla Convivialità [...] Per quanto potete cercate di dare senza volontà di cattura. Per quanto potete cercate di dare senza calcolo. E soltanto quando avrete dato vi accorgerete di avere una vita ricchissima. La vita vuota non è quando si svuota dei vostri assegni o dei vostri beni, ma quando non si hanno ideali, ed è pesante. Perchè la vita non è come le valigie. Una valigia tanto più è piena tanto più è pesante, ma la vita quanto più è vuota tanto più è pesante. Io vi auguro che possa essere leggerissima la vostra vita, proprio perché sovraccarica anche di questa solidarietà che dà veramente sapore a tutti i vostri giorni.» (don Tonino Bello)
Ascolta:
Don Tonino ai giovani - Parte 4/ - 
Dalla cultura dell'indifferenza
alla convivialità delle differenze

 

Guarda il nostro precedente post:

Alluvione nel Messinese

Solo grazie alle numerose segnalazioni apparse in rete i media nazionali si sono decisi a rompere l'assordante silenzio del primo giorno e parlarne trasmettendo immagini e notizie dell'alluvione che ha colpito il messinese...

“Messina e provincia sono state colpite da piogge, allagamenti, smottamenti, frane e alluvioni. Pare che nessuno se ne sia accorto, a parte i cittadini colpiti dal disastro e qualche media locale. Il silenzio dei media nazionali di fronte allo scenario terrificante che Barcellona Pozzo di Gotto (Me) e zone limitrofe presentano ormai da ore, infatti, è sconcertante. 

Un’indignazione che ieri pomeriggio cresceva sui social network attimo dopo attimo. Post e condivisioni, tweet e commenti rilanciavano nella rete gli appelli, le notizie, i drammi di un territorio quello della provincia di Messina colpito da eventi alluvionali eccezionali. E mentre la notizia montava sui social network – delle frane, dei fiumi esondati, delle macchine portate via dalla furia del fango, dei black out elettrici e infine dei dispersi e dopo del morto, un bimbo di 10 anni, Luca Vinci portato via da un costone roccioso che si è abbattuto sulla sua casa di Saponara – i media nazionali brillavano per indifferenza. Nessun tg della sera ne ha fatto la notizia di apertura, nessun approfondimento nel dopo tg...



Non solo intrattenimento e comicità nello show di Fiorello “Il più grande spettacolo dopo il weekend” che ha fatto registrare un boom di ascolti.
Il famoso showman catanese si schiera a fianco dei familiari delle vittime e attraverso la sua pagina del social network twitter comunica che nella puntata di lunedì prossimo verrà attivato un numero in cui si potranno effettuare delle donazioni ai comuni del messinese colpiti dall'alluvione.
Ecco cosa ha scritto il presentatore siciliano: “Sì ragazzi ho fatto la richiesta!!! (numero x aiuti alluvione da dare lunedì in puntata!!)”.

Da Facebook:
E' necessario organizzarci per rimettere in sesto Barcellona. Chi ha strumenti, idee, buona volontà e tutto quel che serve in questi casi è il benvenuto. Se la negligenza nell'amministrazione è la causa del disastro, adesso possiamo solo mettere da parte le polemiche e rimboccarci le maniche per aiutare chi ha subito danni. Vi preghiamo di aderire e fornirci proposte!

Sono situazioni che non perdonano. Dopo la Liguria è toccato ora alla Sicilia piangere i suoi morti e mettersi le mani nei capelli per i danni incalcolabili dovuti alla furia del maltempo. Un maltempo che, pur previsto, è probabilmente andato anche oltre le aspettative.


Il maltempo si accanisce sulla Sicilia. E il dissesto idrogeologico, l'abusivismo, l'incuria, la malagestione del territorio uccidono ancora una volta, e per ben tre volte. Le vittime dell'ennesima frana che ha colpito il Messinese sono un bambino di dieci anni, Luca Vinci, strappato alla madre dall'ondata di fango, e due persone, padre e figlio, che fino a ieri sera si credevano dispersi. Si tratta di Luigi e Giuseppe Valla di 55 e 25 anni. È stata salvata, invece, la ragazza di 24 anni data per dispersa. La giovane, con un'altra donna, è stata recuperata dai vigili del fuoco in un appartamento a Saponara. Erano ricoperte di fango fino al collo. Il paese è stato travolto e devastato da una frana che si è staccata dalla montagna dopo le forti piogge. Ora il maltempo sembra aver dato una tregua, ma rimane l'allerta meteo con possibili piogge.
Leggi tutto: Frana nel Messinese : tre i morti Salvata la ragazza data per dispersa

Un boato lontano, tra la pioggia battente: sradicata dall'acqua, a Saponara la collina viene giù alle sei di pomeriggio innescando la fuga disperata di decine di uomini, donne e anziani mentre la furia di alberi e detriti impastati nel fango invade strade e botteghe del paese, e inghiotte una palazzina a due piani intrappolando tre inquilini: per Luca Vinci, 10 anni, Luigi e Giuseppe Valla, 50 e 25 anni, padre e figlio, non c’è più nulla da fare.
Trenta chilometri più in là, a Barcellona Pozzo di Gotto, bloccato dagli alberi franati a valle, il torrente Longano che divide il paese rompe gli argini e le acque in piena che trascinano auto e moto arrivano ai balconi dei primi piani dei palazzi che corrono lungo le rive sbriciolando un ponte vicino la foce, nella zona balneare, davanti agli occhi terrorizzati di centinaia di barcellonesi.

Altre foto:


Posta per il Governo Monti

Che cosa è giusto chiedere e aspettarsi dal governo Monti? Ascoltando il Paese reale, fatto in stragrande maggioranza di gente laboriosa e onesta, alle prese con i problemi quotidiani della vita, vorrei chiedere a questo governo tre cose, che l'autorevolezza e la competenza dei suoi membri mi pare autorizzino a proporre con fiducia.
Leggi tutto: La coesione prevalga sui singoli interessi di Bruno Forte

Il Forum scrive a Monti: costruiamo insieme una politica a misura di famiglia
«Non chiediamo sconti né privilegi per la famiglia; chiediamo però che essa sia considerata non come un costo sociale, ma come una risorsa essenziale del Paese, come uno dei motori di sviluppo, di fiducia e di futuro, da cui ripartire e su cui investire per uscire dalla crisi». Così si apre la lettera inviata al presidente Monti dal presidente del Forum, Francesco Belletti, a nome delle 50 associazioni nazionali e delle 400 associazioni locali che lo compongono, con la richiesta di un incontro in cui poter illustrare le richieste e le proposte per una politica davvero "a misura di famiglia"
Leggi tutto: LE FAMIGLIE NON CHIEDONO SCONTI MA EQUITA’ di Francesco Belletti

Gentile Ministro Andrea Riccardi, le scrivo a pochi giorni dal suo insediamento sia perché la stessa definizione del dicastero affidatole, Cooperazione e Integrazione - che riunisce competenze finora attribuite al ministero dell`Interno e a quello degli Esteri - costituisce di per sé una importante novità; sia perché la sua storia personale e quella del movimento da lei fondato, la comunità di Sant`Egidio, rappresentano un significativo capitale di fiducia; sia perché, infine, la terribile emergenza di cui intendo parlarle è causa di una teoria ininterrotta di morti.
Leggi tutto: Caro ministro fermiamo la strage dei migranti di Luigi Manconi

Un ergastolano scrive al nuovo ministro della Giustizia, Paola Severino. Di seguito il testo della lettera.
«Aver letto sul Manifesto di giovedì 17 novembre: 
"La professoressa Severino, nuova guardasigilli, intercettata all'uscita sullo scalone assicura di avere saputo della nomina solo ieri mattina, poi dice che un intervento per l’emergenza carceri sarà una delle prime cose da fare” mi fa ben sperare.

Lettera aperta indirizzata al nuovo ministro dei Beni Culturali Lorenzo Ornaghi dalle principali associazioni che si battono per la tutela del paesaggio e del patrimonio artistico e storico. 
Signor Ministro, il compito che l'aspetta è dei più complessi e insidiosi: così come in altri settori della vita pubblica si tratta di una vera e propria opera di rifondazione politica, o meglio di fondazione, in quanto da anni il Ministero che lei è chiamato a guidare è totalmente privo di una visione culturale organica e degna di questo nome.

Liberacittadinanza, insieme a tutte le associazioni che l'hanno condivisa, ha sottoscritto la lettera che sarà mandata al nuovo Ministro
... La scuola statale italiana, un sistema geograficamente e antropologicamente complesso che rispecchia le profonde varietà sociali, economiche e culturali del nostro territorio, è oggi un malato terminale.
Un malato terminale che sopravvive solo grazie alle cure volontarie di quei lavoratori e di quelle famiglie che, nonostante tutto, credono fortemente nella funzione di promozione civile e sociale che il mandato costituzionale ancora oggi le assegna. Un malato terminale a cui l’Europa chiede di alzarsi e correre, per gareggiare in merito, efficienza, efficacia, innovazione, competitività, mercato.

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