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mercoledì 28 settembre 2011

La norma ammazzablog - vietato criticare

«Bendare tutti per salvarne uno. Questo sembra essere ormai l'unico criterio che guida la maggioranza nella riproposizione della legge bavaglio, perché di bavaglio si tratta, come confermano le critiche dei magistrati e dei cronisti, i veri destinatari della legge, quelli che dovranno essere "ammanettati" per impedire loro l'accertamento degli illeciti e soprattutto per oscurare il diritto ad essere informata della pubblica opinione». Questa la posizione di Giuseppe Giulietti, portavoce di Articolo 21. «Una legge che non vuole colpire il marcio, ma soltanto renderlo invisibile». Nel mirino delle polemiche la norma sulla rettifica in rete, detta ammazza-blog

Il governo ha nuovamente scongelato il testo del disegno di legge Mastella, passato alle cronache come “legge bavaglio” e contenente il “comma ammazza blog”. La rete, e gran parte delle testate giornalistiche, sono nuovamente in fermento per cercare di manifestare, assieme ai lettori, il loro dissenso e spiegare perché questo disegno di legge non fa bene alla democrazia, al paese e ai cittadini.

Grande clamore, sui quotidiani “politicamente impegnati” sta suscitando la reintroduzione della norma ammazzablog all’interno del ddl sulle intercettazioni. Fa figo dire ammazzablog, vero? Legge bavaglio. Privazione della libertà di espressione. Regime. Dittatura. Alieni, mostri, vampiri e dinosauri.
Ma in realtà che cosa prevede questa norma dal nome così pittoresco che, a voler pensar male, sembra esserle stato appiccicato ad arte non tanto per conoscenza della norma in sé quanto più per sterile volontà di portare acqua al proprio mulino politico?

Approda alla Camera il ddl che impone l’obbligo di rettifica per qualsiasi sito internet sulla base di una semplice richiesta. Il 29 la protesta del Popolo della Rete a Roma.

... Sarebbe davvero una sciagura per la libertà di parola sul web se, preoccupato di assecondare l’urgenza della maggioranza nell'approvazione del ddl, il Parlamento licenziasse il testo nella sua attuale formulazione.
Inutile ripetere che le conseguenze dell’entrata in vigore della norma sarebbero gravissime: ogni contenuto, informazione o opinione non gradita ai potenti dell’economia o della politica sarebbe destinata a vita breve sul web e ad essere rimossa – lecita o illecita che ne sia la sua pubblicazione – a seguito dell’invio di una semplice mail contenente una richiesta di rettifica.