Benvenuto a chiunque è alla "ricerca di senso nel quotidiano"



giovedì 28 luglio 2011

Anders Behring Breivik: folle, cristiano fondamentalista, massone, martire, mostro, cretino... ?

Sei ore prima del massacro, l’attentatore di Oslo aveva collocato un video su Youtube invitando ad “abbracciare il martirio”. Nel documento, che contiene il piano dettagliato dei devastanti attacchi terroristici, Anders Behring Breivik sostiene che ci sono “momenti in cui e’ necessaria la crudelta’” e in cui “e’ meglio uccidere molte persone che non abbastanza”. 

...Visto così, dal finestrino dell’auto che lo porta in tribunale, Breivik è l’uomo più contento del mondo, soddisfatto di sé, non ha nulla di torvo o di arrabbiato, non ha la tenebrosità del diavolo né quegli occhi di ghiaccio che molti gli hanno attribuito senza neppure guardarlo in faccia... Certo, sono infinite le vie della follia, ma la strada che ha scelto Breivik è quella della giocondità, della semplicità.
Leggi tutto: Il sorriso del mostro

Anders Behring Breivik: un frustrato, un egocentrico, un pazzo. Questi gli aggettivi usati per metabolizzare l’angoscia e l’orrore della strage che questo trentaduenne norvegese ha provocato il pomeriggio di venerdì 22 luglio piazzando un’autobomba nel centro di Oslo e sparando, qualche ora dopo l’esplosione, su ragazzi inermi: giovani laburisti in raduno sull’isola di Utoya.

... L'omicida di oltre 90 persone pare si sia definito «un fondamentalista cristiano», termine privo di qualsiasi senso. Spesso, fra l'altro, si identifica erroneamente il fondamentalismo con l'integralismo, specialmente religioso, di una o di un'altra fede (oggi soprattutto quella islamica), e in generale con una forma particolarmente intollerante di tradizionalismo religioso.

Cristiano fondamentalista, conservatore, il killer norvegese si descrive come un crociato.

La follia non può spiegare tutta la tragedia di Oslo e dell’isolotto di Utoya. Il delirio anti-islamico di Anders Breivik ha una cornice che non possiamo ignorare né semplificare ricorrendo alla facile etichetta del fondamentalismo cristiano che avrà molte responsabilità – ad esempio nell'estremismo di certi settori della destra religiosa nordamericana – ma che in questo specifico caso non c’entra nulla.

«Breivik è uno squilibrato, certo. Ma i movimenti populisti e anti integrazione, che creano un clima di odio contro gli immigrati stranieri, stanno guadagnando terreno in diversi Paesi europei. Perciò i capi di governo e di Stato, i leader moderati di centrodestra e centrosinistra, devono alzarsi in piedi e parlare forte. Più forte. È venuta finalmente l’ora di farlo»

"Sono posizioni sicuramente condivisibili... in qualche caso ottime!"... questo il commento dell'onorevole leghista Mario Borghezio alle ragioni che hanno spinto il killer di Oslo, Breivik, a compiere la strage in Norvegia. Tratto da "La zanzara" di Radio24



Esiste un Paese europeo nel quale l'esponente di un partito al governo - ripeto: di un partito al governo - dichiara pubblicamente: «Il cento per cento delle idee di Breivik sono buone, in qualche caso ottime. Le posizioni di Breivik collimano con quelle dei movimenti che in Europa ormai ovunque vincono le elezioni».
Questo Paese è l'Italia. L'autore della dichiarazione è l'eurodeputato Mario Borghezio. Il partito al governo è la Lega.
Leggi tutto: La Lega e la sindrome norvegese