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martedì 31 maggio 2011

L'OMELIA DI P. GREGORIO BATTAGLIA

Omelia di P. Gregorio Battaglia
della Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto (ME)
VI domenica di Pasqua anno A - 29.05.2011

... Rigustiamo le parole di Gesù: "Se mi amate..."
E' un Dio che rischia sulla nostra libertà... Il Signore non vuole gente impaurita, scommette sulla nostra libertà, libertà di accoglierlo o di rifiutarlo... Solo chi è nella condizione così grande di poter accettare il rifiuto dell'altro può dire "Se mi amate..." Il se è davvero fondamentale...
E' come se dicesse: "Vedi, scopri quanto sia bello amare me"...

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Acqua, dono di Dio e bene comune - Il sì dei cattolici -


Don Walter Magnoni, responsabile del Servizio per la pastorale sociale e il lavoro nella Diocesi di Milano, presenta un convegno sull'acqua, "bene di tutti", e sul consumo critico
Guarda il video:  Acqua, dono di Dio e bene comune (video)


Videointervista a S.E. monsignor Mario Toso, segretario del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, dal titolo "Acqua, dono di Dio e bene comune" realizzata da don Nandino Capovilla (coordinatore nazionale di Pax Christi).
"A migliaia sono vissuti senza amore, nessuno vive senza acqua"


Una campagna per il tempo di Pasqua promossa dalla Rete Interdiocesana Nuovi Stili di Vita

Leggi: APPELLO IN VISTA DEL PROSSIMO REFERENDUM DEL 12-13 GIUGNO di  Monsignor Giuseppe Fiorini Morosini, vescovo di Locri-Gerace

... In ogni caso, l’appello di monsignor Fiorini Morosini non dispiacerà certo alla Conferenza episcopale italiana, che martedì scorso — invitando «tutti i credenti a rispondere alle loro coscienze» — si era espressa con le parole di monsignor Mariano Crociata: «L’acqua è un bene di tutti, è un aspetto che va salvaguardato. Tutte le espressioni di volontà popolare sono da incoraggiare e apprezzare come elemento di democrazia; nel merito, sui temi quali l’acqua e simili, bisogna sempre esercitare vigilanza e responsabilità sociale».

Avrebbe sicuramente votato sì ai due quesiti referendari in difesa dell'acqua pubblica quel rivoluzionario di Francesco d'Assisi che, ben prima dell'approvazione della legge Ronchi, lodava «sorella acqua utile, umile, preziosa e casta». E pare proprio che questa volta, tranne gli ultraliberisti ciellini, tutto il mondo cattolico sia schierato per andare a votare, e votare sì, all'abrogazione delle norme che privatizzano l'acqua.


lunedì 30 maggio 2011

"Perché non tutta l'arte «religiosa» è adatta alle chiese" di Enzo Bianchi

La liturgia ha bisogno dell’arte, sia in quanto liturgia dell’incarnazione sia perché non si può concepire una liturgia senza arte.
La liturgia confessa la trasfigurazione della realtà e l’arte è capace di evocare in modo particolare questa trasformazione, di alludere a questo processo di metamorfosi che ha come soggetto lo Spirito santo. È dunque vero che la liturgia abbisogna del linguaggio dell’arte, espresso nell’architettura, nella scultura, nella pittura, nelle vetrate, nella musica. Nello stesso tempo, però, la liturgia cristiana deve discernere e giudicare quali opere d’arte possono entrare in essa e acquisire la capacità di essere concelebranti, di essere mistagogiche, in grado cioè di condurre al mistero di Cristo; oppure deve valutare se, al contrario, le opere d’arte costituiscono una contraddizione, un impedimento alla liturgia stessa. Non si dimentichi che c’è un’arte religiosa, a volte straordinaria, che però non è adeguata, non ha la capacità di entrare nella liturgia.
Oggi regna molta confusione sull’argomento...
 

San Bernardino da Siena sei secoli dopo, ancora attuale?

«Da un’affezione per il popolo, la cura della comunità». Si potrebbe riassumere così lo spirito delle Prediche volgari che san Bernardino da Siena (1380 – 1444) tenne nella sua città, in Piazza del Campo, per quarantacinque giorni, a partire dall’agosto 1427...
Per noi che, quasi sei secoli dopo, viviamo in una realtà civile segnata dal contrasto, dal litigio continuo, dalla volontà di sopraffazione, dal mancato riconoscimento dell’altro e dal tentativo sempre più marcato di screditare l’interlocutore, le parole di Bernardino acquistano un sapore particolare. Sembrano appartenere non a un passato remoto, ma all’oggi.
E ci dicono che senza alcune regole fondamentali, frutto di scelte morali condivise, la comunità non si tiene insieme. Perché i soli interessi non sono in grado di fare da collante...

... Come rileva Fochesato nella Prefazione, il ricorrente utilizzo di metafore provenienti dall’attività dei mercanti mostra quanto Bernardino fosse vicino alle esperienze dei suoi contemporanei impegnati nel commercio: non per celebrare l’esistente (e anzi i testi contengono più di un’invettiva contro i vizi dei senesi), ma perché l’amore per l’altro implica in primo luogo uno sforzo di comprensione e partecipazione...


domenica 29 maggio 2011

SPIRITUALITA' - INCONTRI ESTATE 2011 FRATERNITÀ CARMELITANA DI POZZO DI GOTTO (ME)

Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto


Leggi il programma degli incontri:
FRATERNITÀ CARMELITANA DI POZZO DI GOTTO INCONTRI PER L’ESTATE – 2011 (pdf)


Sede incontri: Barcellona Pozzo di Gotto (ME) - via Ugo Foscolo, 54 - telefono: 090.9762800


FESTIVAL BIBLICO 2011 "di Generazione in Generazione"

Al Festival biblico di Vicenza le "provocazioni" del cardinal Ravasi: «Se il messaggio di fede non sarà consegnato alle generazioni future, saremo incapaci di sottrarci al nulla»

Il Festival Biblico è ufficialmente partito con la lectio magistralis inaugurale del cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura e per la quarta volta applauditissimo ospite della kermesse. Se l’anno scorso il compito di inaugurare l’ultima e più importante parte dell’iniziativa fu affidato al cardinal Dionigi Tettamanzi , quest’anno è il Presidente del Pontificio Consiglio della cultura a intrattenere un migliaio abbondante di persone in un duomo di Vicenza gremitissimo.
Leggi tutto:  «Il Dio biblico ha deciso di svelarsi nelle storie umane ed è lì che occorre cercarlo»

Il Festival Biblico compie sette anni. Partito quasi per scommessa nel 2004 su iniziativa del Centro culturale San Paolo di Vicenza, gestito dai paolini, e della diocesi di Vicenza, questa iniziativa, che richiama in media 30mila persone all’anno, contempla quest’anno 130 eventi organizzati tra Vicenza e la provincia del ridente capoluogo berico. Lo scopo del Festival è vario: aiutare a incontrare la Sacra Scrittura, parola ultima di Dio per l’umanità, far incontrare le persone, aiutarle a riflettere, portare in provincia quanto di meglio nella cultura e nella spiritualità esista in italia.
Leggi tutto: Il Festival in breve

«Il codice maschile, quello che caratterizza il sentire lo stile educativo del padre, è sicuramente l’incoraggiamento». Osvaldo Poli, noto psicologo e psicoterapeuta curatore della rubrica “Un adolescente in casa” di Famiglia Cristiana, ha sintetizzato così la dimensione più intima della figura paterna nel corso della lectio magistralis dal titolo “La figura paterna di Dio, la figura paterna dell’uomo”
Leggi tutto: Incoraggiare, ecco il ruolo del padre

Un aperitivo davvero gustoso quello offerto da Lidia Maggi, pastora battista, che al Festival Biblico di Vicenza ha intrattenuto il numeroso pubblico allo "Spazio incontri" di piazza Biade intervellata armonicamente dalle musiche degli studenti del Conservatorio “A. Pedrollo” di Vicenza. Il tema, insolito, è provocante: “La genealogia di Gesù, una storia di donne: Rahab e Betsabea”. Una “genealogia al femminile”, insomma. Due personaggi al centro della breve riflessione, la prostituta Rahab e Bestabea, la moglie di Uria, e poi di Davide per dire che, in una parola, alle origini del Figlio di Dio non ci sono sempre storie edificanti ma anche storie di peccatori e peccatrici. Insomma, la storia di queste due donne mostra come noi siamo la memoria delle nostre origini, non possiamo liberarci da quello che siamo stati ma possiamo essere meglio, andare oltre agli errori del passato. Gesù ha degli antenati scandalosi, ma è proprio attraverso di loro che Dio scrive la storia della salvezza. Di seguito una sintesi dell’intervento di Lidia Maggi.
Leggi tutto: La genealogia di Gesù al femminile. Una meditazione della pastora Lidia Maggi 

Programma (pdf)
Calendario eventi
Il sito del festival biblico

 

sabato 28 maggio 2011

Tettamanzi: famiglia e altre sfide - Dossier di Famiglia Cristiana

L'arcivescivo di Milano ha presentato l'Incontro mondiale delle Famiglie che si svolgerà a Milano nel 2012. E sull'attualità politica ha ribadito che...

Leggi tutto:

Per approfondire:


"Geremia. Questo tempio è un covo di ladri" di Flavio Dalla Vecchia

Il libro di Geremia è il secondo tra i profeti maggiori, ma è il primo come ampiezza di materiale e ricchezza di informazione storico-biografica; è unico per la ricchezza psicologica e per quanto lascia intravedere dell'azione misteriosa di Dio nell'animo del profeta. Colpisce in effetti l'abbondanza di racconti sulle vicende personali del profeta, nei quali ci è proposta una vivace testimonianza di come la missione profetica fosse compresa e vissuta dai suoi protagonisti.

Leggi tutto l'articolo pubblicato su "Missione Oggi" - Aprile 2011: Geremia. Questo tempio è un covo di ladri
 
 

Saper raccontare la vita delle persone - Il rapporto tra comunicazione e messaggio di don Virginio Colmegna (VIDEO)

Una società sempre più 'povera'. Non solo in termini economici ma anche sociali. Oggi i nuovi disagi invisibili sono quelli legati all'assenza di relazioni: anziani, malati, stranieri sempre più lasciati soli e 'dimenticati' dalla collettività. La povertà dunque non è solo non avere abbastanza soldi per vivere ma anche non avere abbastanza legami con gli altri. Ne è convinto Don Virginio Colmegna, presidente della Casa della Carità di Milano, tra i relatori del V Redattore Sociale Milano.

Guarda il video dell'intervento di don Virginio Colmegna a Redattore Sociale
giovedì 28 aprile 2011



venerdì 27 maggio 2011

Morire di carcere in un Paese civile

Luigi Manconi e Valentina Calderone hanno scritto un libro importante, grave, che fa rabbrividire per quel che racconta, "Quando hanno aperto la cella. Stefano Cucchi e gli altri", con una prefazione di Gustavo Zagrebelsky. Chissà che venga letto da chi ha responsabilità nell’amministrazione della giustizia e ha conservato sentimenti di umanità e che serva a inquietare un’opinione pubblica distratta e dimentica...
È un libro prezioso che non vuole essere «un atto di accusa contro la polizia» e le forze dell’ordine, ma documentare con rigore comportamenti e modi di pensare che vanno cancellati, riformati, se l’Italia vuole veramente essere un Paese civile.
Quando hanno aperto la cella è ricco di fatti e di analisi. Gli autori scoprono tra l’altro il ruolo appassionato delle donne, madri, mogli, figlie, sorelle, l’anello forte, il loro non mollare nella ricerca della verità quando la sentono violata.
Leggi tutto: Troppe tragedie senza una ragione

Le donne e gli uomini vittime di questa violenza di Stato, i fantasmi che popolano le 13 storie del lavoro di Manconi e Calderone, hanno dei nomi e cognomi, delle vite ancora giovani da vivere, fulminate all´improvviso da burocrazie della sicurezza e della contenzione ora ottuse ora crudeli. All´anagrafe sono cittadini uguali agli altri, ma di un´uguaglianza solo formale, perché con loro, cittadini di serie b (operai, falegnami, maestri elementari, fotografi, tossici, extracomunitari), privi di costosissimi principi del Foro al loro fianco nel momento del giudizio (almeno per quei pochi per cui un processo si è celebrato), nudi di fronte alla legge perché soggetti, loro sì, soltanto alla legge, la giustizia penale, le forze dell´ordine, la polizia penitenziaria, non mostrano né lentezza, né inefficienza. Sono spietate. Impermeabili all´ascolto, al buon senso, persino alle grida di dolore, al rantolo che annuncia la morte. In una cella di sicurezza di una caserma, sul letto di contenzione di un ospedale psichiatrico, in un pronto soccorso dopo un pestaggio.


Fincantieri, la collera dei poveri e mons. Giancarlo Maria Bregantini

Rabbia giustificata, è la disperazione dei poveri, dice mons. Bregantini. Le fabbriche non sono solo dei padroni. I vescovi liguri: sacrifici condivisi da tutti.

Sul piano di ridimensionamento di Fincantieri e sulle conseguenze non solo economiche e sociali, si sofferma al microfono di Federico Piana l’arcivescovo di Campobasso – Boiano, mons. Giancarlo Maria Bregantini, presidente della Commissione episcopale della Cei per i problemi sociali e il lavoro.

Monsignor Bregantini esprime il "rammarico" della Cei per la decisione di licenziare un gran numero di lavoratori. "Quanto sta avvenendo è come la mano di Dio che ci avverte". Ma "le violenze non sono mai giustificate". La replica dell'azienda: "Cerchiamo soluzioni condivise, ogni decisione sarà presa dopo la trattativa con i sindacati".


giovedì 26 maggio 2011

Può un padre dimenticare un figlio?

Dimenticare. Nessuno può pensare che questo padre abbia dimenticato la figlia. E infatti nessuno lo pensa, tutti noi accorriamo attorno al buco nero che si è aperto nella sua mente e assistiamo ammutoliti al suo dolore. Stiamo immobili e in silenzio davanti alla voragine che si è spalancata nella mente di quest' uomo temendo che anche la più innocua delle parole possa torturare la sua condizione di sovresposto, di senza pelle.

Distrazione significa, letteralmente, essere trascinati via da ciò che in quel momento dovrebbe occuparti la mente più di ogni altra cosa. Chissà da che cosa è stata trascinata via la mente del papà della piccola Elena, la mattina di mercoledì, alle 8.30, quando ha chiuso la portiera della sua auto per andare a lavorare come tutti i giorni. Producendo una voragine, un buio, un vuoto, proprio là dove invece dovevano esserci presenza, protezione e cura

Psicopatologia della vita quotidiana, una delle opere più famose di Sigmund Freud fu pubblicata nel 1901. Parlando di lapsus e di amnesie, di sogni e di atti mancati, il padre della psicoanalisi e della moderna psicoterapia metteva in evidenza il modo in cui l'inconscio e le sue follie irrompono normalmente nella vita della persona normale. Condizionandoci e riportandoci di continuo all'imperfezione del nostro funzionamento mentale, al dubbio di cui non dovremmo mai liberarci sulla nostra capacità di essere davvero padroni, in ogni momento, del nostro pensiero e delle nostre azioni. La consapevolezza di questa imperfezione dovrebbe essere (e spesso è) un segno importante del nostro livello di maturità personale. Lo dimostra, meglio di qualsiasi altro esempio, il modo appassionato, fermo, pieno di dolore e di pietà in cui la madre della bambina morta tragicamente a Teramo difende oggi il suo compagno. Parlandone come di un padre straordinario. Riuscendo a restargli vicina anche dall'interno di uno strazio come quello da cui è palesemente travolta. Usando la dolcezza della comprensione invece della lama fredda del giudizio nel momento in cui quelli che vengono colpiti così duramente sono i suoi affetti più cari. La sua stessa vita. Vale la pena di riflettere davvero molto seriamente su questa straordinaria lezione di stile.


Elena non c’è più, ma grazie a lei, Tommaso, un bambino ligure di nove mesi che aveva poche ore di vita, ha un fegato nuovo e un futuro davanti a sè. Una bambina di due anni, in attesa di trapianto, vivrà con il cuore di Elena. Un terzo piccolo paziente riceverà i reni.


1510 morti nel Mediterraneo in cinque mesi

1510 morti nel Mediterraneo in cinque mesi
" Sono vent’anni che il Canale di Sicilia è attraversato dalle barche di chi viaggia senza passaporto verso la riva nord del Mediterraneo. Eppure una cosa così si era mai vista. Dall’inizio dell’anno è una strage senza precedenti. Sono già almeno 1.408 i nomi che mancano all’appello. Uomini, donne e bambini annegati al largo di Lampedusa. In soli cinque mesi.  ...."
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mercoledì 25 maggio 2011

“L’eros, l’agape e l’uomo a una dimensione” di Angelo Scola

Ogni autentica esperienza dell’amore si fonda su un’evidenza elementare: la persona, in quanto tale, è corpore et anima unus, come insegna Gaudium et spes (n. 14). L’amore e l’amare sono di tutto l’uomo e non sopportano alcun dualismo né alcuna separazione. Ogni divisione inflitta agli amanti nell’esperienza concreta del loro amore ha l’amaro sapore della violenza.
Oggi, in Occidente, una tra le più diffuse radici del dualismo antropologico è una sorta di «spiritualismo disincarnato». L’uomo, contro ogni immediata evidenza, non viene più considerato come unità duale di anima e di corpo, ma viene ridotto ad un’unica dimensione. A parole si esalta lo spirito, ma poi ci si concentra quasi esclusivamente sul corpo riduttivamente considerato, come con sempre maggior successo sostengono alcune correnti della neuroetica. Nulla di più lontano dalla equilibrata visione cristiana della persona. Per essa l’autoevidenza del corpo veicola la dimensione spirituale dell’io. La visione cristiana, infatti, parla del corpo come sacramento di tutta la persona.

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"All'attacco nel nome di Dio" di Enzo Bianchi

Non facile il compito che si è dato Franco Cardini nel suo recente Cristiani perseguitati e persecutori: affrontare il tema del rapporto tra cristianesimo e violenza subita e inflitta non attraverso una «conta» delle vittime di persecuzioni religiose nei duemila anni di cristianesimo, né con una contrapposizione del numero di uccisi o dell'efferatezza dei crimini compiuti da parte di opposti schieramenti, ma piuttosto attraverso una ben più approfondita disamina di un nodo e un'epoca cruciali: come e perché tra il I e il VI secolo d.C. i cristiani da perseguitati diventano anche persecutori. Un lavoro accurato da storico onesto e documentato, quale è Cardini, svolto «non al fine di giudicare e tanto meno di condannare, ma, semplicemente, per comprendere».
Lo spunto è fornito dall'amara realtà che si è venuta affermando in questi ultimi trent'anni: la rinascita di «appelli a guerre sante», l'apparire di «nuovi carnefici e nuove vittime tali anche e magari soprattutto nel nome di Dio».

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martedì 24 maggio 2011

«Expo e Chiesa: un dialogo aperto verso il 2015»

Il tema della Esposizione Universale di Milano 2015 è Nutrire il Pianeta. Energia per la vita, argomento di profonda attualità per il futuro delle prossime generazioni. In vista dell’importante avvenimento è stata promossa da Expo Milano 2015 una serie di quattro incontri dedicati nel loro complesso a “Expo e Chiesa: un dialogo aperto verso il 2015”.


Si è tenuto mercoledì 18 maggio, alla Fondazione Giorgio Cini di Venezia (Isola di San Giorgio Maggiore), il quarto e conclusivo incontro di un ciclo dedicato a «Expo e Chiesa: un dialogo aperto verso il 2015», promosso da Expo Milano 2015, sul tema “Abitare il mondo domani. Quale identità sociale?” . Qui di seguito il testo integrale dell’intervento pronunciato dal Patriarca Leggi tutto: “Abitare il mondo domani. Quale identità sociale?”


L'indignazione non ha età - l'invito di Stéphane Hessel: prima "Indignatevi!" e poi “Impegnatevi” e i giovani rispondono?

Prima di invadere le piazze della Spagna l’indignazione spopolava nelle librerie di Francia. Indignez-vous! , un libriccino di 22 pagine (in pratica, un lungo articolo) si è diffuso tra milioni di francesi alla velocità di un virus. In Italia e in altri Paesi ha già scalato le classifiche fino a influenzare anche sul piano pratico gli Indignados di questo "maggio spagnolo". L’autore è un diplomatico dall’età venerabile e dallo spirito giovanile, Stéphane Hessel, che abbiamo incontrato in una libreria milanese, nel corso di una sua trionfale settimana in Italia. La sua stessa biografia è un programma politico e un inno alla libertà.

L’incontro di Lettera43.it con l’autore di "Indignatevi!".
Leggi tutto: La versione di Hessel

A colloquio con il 94enne autore del pamphlet che dopo la Francia sta conquistando l’Italia, a Torino per Biennale Democrazia

(Da poco è stato pubblicato in Francia, ed in Italia il 19 Maggio, èdito da Salani, “Impegnatevi”, un nuovo libricino in cui l’anziano scrittore non discostandosi dai temi che hanno contraddistinto la sua prima opera esorta i giovani francesi, e non solo francesi, a ribellarsi a questa società che tende ad isolarli sempre di più, una società che offre scarsissime opportunità di lavoro e spiragli per il futuro.)

Sono soprattutto giovani. Hanno invaso le piazze di Madrid per chiedere maggiore rappresentanza e più lavoro. Contageranno il resto d'Europa?

Da Madrid a Barcellona va in scena la rivolta generazionale. Giovani precari, disoccupati, studenti, ma anche pensionati hanno organizzato mobilitazioni in decine di città in vista delle amministrative del 22 maggio: "Non diamo indicazione né di voto né di astensione. E questo fa paura, siamo una rivoluzione etica"

 

lunedì 23 maggio 2011

L'OMELIA DI P. GREGORIO BATTAGLIA

Omelia di P. Gregorio Battaglia
della Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto (ME)
V domenica di Pasqua anno A - 22.05.2011

La pagina del Vangelo di questa V domenica di Pasqua iniziava con queste paarole di Gesù rivolte ai suoi discepoli: "Non sia turbato il vostro cuore, abbiate Fede in Dio, abbiate Fede anche in me". Sono parole che Gesù rivolge ai suoi discepoli durante l'ultima cena dopo aver compiuto il gesto della lavanda dei piedi nei confronti dei discepoli, inizia un lungo discorso, è il discorso d'addio, è il discorso del Maestro che affronta il processo, la passione, la morte, è il discorso del morente che si rivolge ai suoi, quasi a lasciare il suo testamento.
Questo discorso lo abbiamo ascoltato durante il tempo della passione, ed ora lo riascoltiamo nel tempo dopo la Pasqua, perchè adesso non è soltanto la voce del Maestro che si avvia verso la morte, è la voce del Pastore che ha vinto la morte...

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Ricordando Giovanni Falcone

"Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini", a citare la celebre frase di John Fitzerald Kennedy fu a suo tempo Giovanni Falcone, un uomo che ha speso tutta la sua vita nella lotta alla mafia. Oggi ricorre il diciannovesimo anniversario della strage di Capaci in cui persero la vita  oltre al magistrato Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta Vito Schifani, Antonio Montinaro e Rocco Dicillo "colpevoli" di essere uomini dello Stato che combattevano la criminalità organizzata.

Numerose sono le manifestazioni che si svolgeranno in tutt'Italia per ricordarlo, noi vogliamo farlo citando alcune delle frasi da lui pronunciate:
  • L'importante non è stabilire se uno ha paura o meno, è saper convivere con la propria paura e non farsi condizionare dalla stessa. Altrimenti non è più coraggio, è incoscienza! Giovanni Falcone
  • Perché una società vada bene, si muova nel progresso, nell'esaltazione dei valori della famiglia, dello spirito, del bene, dell'amicizia, perché prosperi senza contrasti tra i vari consociati, per avviarsi serena nel cammino verso un domani migliore, basta che ognuno faccia il suo dovere.
  • La lotta alla mafia non può fermarsi a una sola stanza, la lotta alla mafia deve coinvolgere l’intero palazzo. All’opera del muratore deve affiancarsi quella dell’ingegnere. Se pulisci una stanza non puoi ignorare che altre stanze possono essere sporche, che magari l’ascensore non funziona, che non ci sono le scale... Io vado a Roma per contribuire a costruire il palazzo.
  • Un'affermazione del genere mi costa molto, ma se le istituzioni continuano nella loro politica di miopia nei confronti della mafia, temo che la loro assoluta mancanza di prestigio nelle terre in cui prospera la criminalità organizzata non farà che favorire sempre di più Cosa Nostra.
  • Si muore generalmente perché si è soli o perché si è entrati in un gioco troppo grande. Si muore spesso perché non si dispone delle necessarie alleanze, perché si è privi di sostegno. In Sicilia la mafia colpisce i servitori dello Stato che lo Stato non è riuscito a proteggere
  • Bisogna però rendersi conto che è un fenomeno terribilmente serio e grave, e che va combattuto non pretendendo l'eroismo di inermi cittadini, ma coinvolgendo nella lotta le forze migliori delle istituzioni
  • La mafia, lo ripeto ancora una volta, non è un cancro proliferato per caso su un tessuto sano. Vive in perfetta simbiosi con la miriade di protettori, complici, informatori, debitori di ogni tipo, grandi e piccoli maestri cantori, gente intimidita o ricattata che appartiene a tutti gli strati della società. Questo è il terreno di coltura di Cosa Nostra con tutto quello che comporta di implicazioni dirette o indirette, consapevoli o no, volontarie o obbligate, che spesso godono del consenso della popolazione 
  • Un uomo coraggioso muore una sola volta... un codardo cento volte al giorno.

 



"La fine del mondo" di Alberto Maggi

 "Che ci sia la fine del mondo, per molti è indiscutibile, perché l’ha dichiarato più volte Gesù; si tratta solo di sapere quando avverrà. È dall’anno Mille in poi che puntualmente giungono predizioni certissime su questa fine, di volta in volta rimandata a causa di un ripensamento del Padreterno, o per merito delle preghiere, delle penitenze e dei digiuni dei suoi figli migliori.
Attualmente la fine è stata fissata, salvo proroghe o ripensamenti del Signore, per il 21 dicembre 2012. Ne fanno fede calendari maya, profezie, visioni certe e affidabili. Disastri naturali, quali sconvolgenti terremoti e spaventosi tsunami, sono solo un piccolo anticipo di quel che accadrà con l’imminente fine del mondo. 
Se è così, conviene prepararsi in tempo all’avvenimento ...."
Leggi tutto l'articolo pubblicato su "Nigrizia" - Maggio 2011:
"La fine del mondo" di Alberto Maggi


domenica 22 maggio 2011

Giornata Mondiale della Diversità Biologica

Ricorre oggi in tutto il mondo la giornata dedicata alla biodiversità, l’International Day for Biological Diversity (IDB). Il 22 maggio è infatti la data scelta dalle Nazioni Unite per celebrare la diversità biologica, patrimonio naturale e vitale inestimabile, minacciato dalla costante perdita di ricchezza conseguente al degrado ambientale, all’eccessivo sfruttamento delle risorse ed ai cambiamenti climatici che mettono a rischio gran parte delle specie viventi, tra fauna e flora.

Il 22 maggio, come ogni anno fin dal 2002, la comunità internazionale celebra la Giornata Mondiale sulla Diversità Biologica, voluta dalle Nazioni Unite per sensibilizzare il grande pubblico sulle questioni legate alla biodiversità. Il tema di questa edizione sarà la lotta alle specie aliene invasive (Invasive Alien Species - IAS), identificate come una fra le più gravi minacce alla biodiversità ma soprattutto al benessere del pianeta e quindi della società umana.

La parola “biodiversità” è oggi molto usata. Sempre più frequentemente i media riportano frasi allarmanti sul tema della biodiversità e della sua progressiva perdita. Ma di cosa parliamo quando ci riferiamo alla biodiversità?

La saggia Bagheera, l’amico Baloo, l’astuto Kaa e la feroce Shere Khan... Questa è solo una parte della “biodiversità animata" che Walt Disney e i suoi fumetti hanno regalato e continuano a regalare a tutti noi. Ma oggi nella Giornata internazionale della diversità biologica e nell’Anno internazionale delle foreste scopriamo che “La Disney stampa libri per bambini con la carta fabbricata distruggendo le ultime foreste pluviali dell'Indonesia”, ha spiegato Robin Averbeck del Rainforest Action Network (RAN). “È ora che la Disney si adegui alle altre imprese e adotti una politica di acquisti che non la renda complice della deforestazione

Leggi anche il documento (2002) del PONTIFICIO CONSIGLIO DELLA GIUSTIZIA E DELLA PACE:


"Osea: missione come compassione" di Flavio Dalla Vecchia

Nella teologia e nella pietà cristiane, l'appellativo di Dio come Padre è centrale. Sorprende che ricorra con sconcertante sobrietà nell'AT, benché tale designazione di Dio non sia marginale in relazione al popolo d'Israele e assuma progressivamente un ruolo fondamentale. Abitualmente questa metafora è usata in riferimento alla missione di Dio nei confronti di Israele. Inoltre, per esprimere la consapevolezza del popolo di appartenere e di essere dipendente da questo Dio: la metafora veicola perciò una peculiare intimità che caratterizza la vita d'Israele con il Signore. 

Leggi tutto l'articolo pubblicato "Missione Oggi" - Maggio 2011:


sabato 21 maggio 2011

Don Milani il Vangelo secondo Socrate

Don Milani e i suoi ragazzi
Anti-idolatrico e anti-ideologico, il priore di Barbiana vedeva se stesso come il maestro che deve risvegliare la libertà e lo spirito critico dei futuri cittadini

Il testo di cui pubblichiamo in questa pagina un brano è tratto dalla premessa a un volume, in uscita per Chiarelettere con il titolo A che serve avere le mani pulite se si tengono in tasca, in cui sono raccolti alcuni scritti di don Lorenzo Milani, il priore di Barbiana, relativi alla vicenda che nel 1965 lo coinvolse in un processo per apologia di reato, per avere difeso l’obiezione di coscienza alla leva militare. Don Milani (Firenze 1923-1967) è stato un prete scomodo per la Chiesa, che nel 1954 lo esiliò in una minuscola comunità sopra Firenze: Sant’Andrea a Barbiana. Di qui, con i suoi ragazzi avviò una straordinaria avventura umana e spirituale, culminata nel maggio del 1967 con la pubblicazione di Lettera a una professoressa.

Leggi tutto: Don Milani il Vangelo secondo Socrate di Roberta De Monticelli


"Ripartire dai poveri nella Polis e nella Chiesa" intervento di don Virginio Colmegna (VIDEO)

Intervento di don Virginio Colmegna, Presidente della Casa della Carità, sul tema "Ripartire dai poveri nella Polis e nella Chiesa" del 7 maggio 2011 nell'ambito del convegno nazionale 2011 "Guai a voi poveri! Chi salverà il mondo?” della rivista "Missione Oggi".

GUARDA IL VIDEO

venerdì 20 maggio 2011

IMPORTANTE - 12/13 Giugno REFERENDUM: 1 SÌ per dire NO al nucleare - 21 Maggio 10 catene umane per chiudere il nucleare

A pochi giorni dal plebiscito antinucleare in Sardegna e mentre la Camera dei deputati discute del decreto Omnibus che vuole cancellare il referendum sull’atomo del 12 e 13 giugno, in Italia si terrà una delle più grandi manifestazioni antinucleari dai tempi del referendum del 1987. Sabato 21 maggio dieci catene umane, organizzate dal Comitato ‘Vota Sì per fermare il nucleare’, cingeranno altrettanti siti nucleari o in lizza per diventarlo: Saluggia (Vercelli), Caorso (Piacenza), Chioggia (Venezia), Monfalcone (Gorizia), Montalto (Viterbo, il 22 maggio), Termoli (Campobasso), Nardò (Lecce), Scanzano Jonico (Matera), la foce del fiume Sele (Salerno) e Palma di Montechiaro (Agrigento).“Per dire no all’assurdo ritorno italiano all’energia atomica proprio mentre il mondo guarda sgomento il dramma di Fukushima e si interroga sul futuro dell’atomo. Non vogliamo – affermano le oltre 80 associazioni del Comitato – che il nostro Paese faccia una scelta antistorica, antieconomica e soprattutto pericolosa”.

Le strategie energetiche del futuro dovranno e potranno fare riferimento alle nuove vie esplorate dalla scienza, potranno contare sull'innovazione dei processi produttivi sostenibili, sulla nuova economia e sul rilancio di una nuova socialità. Il nucleare, malgrado venga ancora considerato il futuro, in realtà è già il passato... un passato tragico che purtroppo non si esaurisce nella dismissione delle centrali, ma che ci perseguiterà nel futuro.

Video incontro con Mario Tozzi "Fermiamo l'incubo nucleare"


  
Vedi anche i nostri post precedenti sul Referendum

"La pedata di Dio" - Un viaggio sulle strade del Gruppo Abele e di Libera, accompagnati dal loro fondatore Don Luigi Ciotti.

Saldare il cielo con la terra, il Vangelo e la Costituzione, la condivisione con il popolo della strada, con le famiglie delle vittime di mafia, le battaglie per la confisca e il riutilizzo sociale dei beni della criminalità, per le testimonianze di legalità, per i diritti degli ultimi, un viaggio sulle strade del Gruppo Abele e di Libera, accompagnati dal loro fondatore Don Luigi Ciotti.

Video : La pedata di Dio




giovedì 19 maggio 2011

IMPORTANTE - 12/13 Giugno REFERENDUM: 2 SÌ per dire NO alla privatizzazione dell'acqua

Ci sono quattro referendum per cui andare a votare il 12 e 13 giugno. Due sono per rivendicare la libertà dell’acqua. La libertà dell’acqua consiste nel fatto che essa non sia di proprietà di nessuno; è un dono di Dio, e come tale è celebrata in tutti i modi nella veglia della notte di Pasqua; in ogni caso, anche per coloro che non si fanno emozionare da Dio, essa è una pertinenza della terra, e come tale è un bene comune, il che vuol dire che appartiene di diritto all’intera umanità, e perciò a ciascun uomo e a ciascuna donna, e anzi ad ogni vivente, perché è la condizione della vita.
Di conseguenza non si può privatizzare, cioè dare in proprietà a nessuno, e nessuno se la può vendere, per il semplice fatto che non è una merce. I due referendum abrogativi tendono ad eliminare, con la vittoria del “sì”, le norme che col pretesto di regolare la distribuzione dell’acqua (che dalle mani pubbliche si intende sia trasferita a mani private) di fatto attribuiscono l’esclusività della gestione dell’acqua alle imprese private, pur senza attribuirne loro la proprietà; e perciò i privatizzatori, che ci sono in tutti i partiti, anche a sinistra, gridano che la proprietà dell’acqua non è in discussione e che pertanto i referendum sarebbero pretestuosi e andrebbero disertati. Ma l’esclusività è precisamente un connotato della proprietà, e perciò chi ha l’esclusività della distribuzione, di fatto ha la proprietà di ciò che distribuisce e commercia, e perciò sfrutta come privato un bene pubblico, un bene comune.

Video: ACQUA LIBERA TUTTI - Ragioni per cominciare "a contare" in attesa del referendum.
Ospite Riccardo Petrella, professore ed economista, tra i massimi esperti sulle tematiche dell'acqua e per la difesa dei beni comuni; istituisce il comitato per il contratto dell'acqua; nel 2001 pubblica il "manifesto sull'acqua". Conduce la serata il giornalista Stefano Morselli



“Costruire ponti di libertà”

“Building Bridges of Freedom”, “Costruire ponti di libertà”: è il titolo di una conferenza internazionale sulla lotta al traffico di persone, svoltasi al Palazzo vaticano della Cancelleria a Roma, per iniziativa dell’ambasciata degli Stati Uniti presso la Santa Sede e dell’Università cattolica St. Thomas di Miami. L’evento è stato aperto dagli interventi dell’arcivescovo Antonio Maria Vegliò, presidente del Pontificio Consiglio per i Migranti e gli Itineranti e dell’ambasciatore statunitense presso la Santa Sede, Miguel H. Diaz.
Ascolta il servizio di Alessandro Gisotti di Radio Vaticana (mp3)

Sulle strategie per “costruire ponti di libertà” volte a contrastare il fenomeno della tratta di essere umani, Alessandro Gisotti ha intervistato l’arcivescovo Antonio Maria Vegliò, presidente del dicastero vaticano per i Migranti

Alla conferenza è intervenuta anche suor Estrella Castalone, coordinatrice di “Talitha Kum”, la rete internazionale di vita consacrata contro la tratta di essere umani. Una realtà promossa dall’Unione internazionale delle superiori generali. Al microfono di Alessandro Gisotti, suor Estrella Castalone si sofferma sull’impegno delle Congregazioni religiose contro le nuove forme di schiavitù

Luis CdeBaca, nominato da Barack Obama  responsabile del  Dipartimento di Stato  per la lotta al traffico di esseri umani  ha portato la sua testimonianza alla conferenza intitolata Costruire ponti di libertà: la collaborazione fra pubblico e privato per porre fine alla schiavitù dei nostri giorni.


mercoledì 18 maggio 2011

“Giustizia e globalizzazione, dalla Mater et Magistra alla Caritas in Veritate” - Roma 16/18 maggio

Un congresso internazionale sul tema “Giustizia e globalizzazione, dalla Mater et Magistra alla Caritas in Veritate” si svolgerà a Roma dal 16 al 18 maggio, organizzato dal Pontificio Consiglio Giustizia e Pace in occasione del 50° anniversario dell'Enciclica Mater et Magistra.
Il congresso intende considerare le disparità odierne nonché le varie questioni connesse all’attuale contesto di globalizzazione, prospettare soluzioni progettuali alla luce della destinazione universale dei beni e della giustizia sociale e approfondire il compito di studiare, diffondere e sperimentare la dottrina sociale della Chiesa, partendo dall’Enciclica di Giovanni XXIII e attingendo all’approfondimento dell'Enciclica Caritas in Veritate di Benedetto XVI.
Leggi tutto: Dalla Mater et Magistra alla Caritas in Veritate

Leggi il programma

Sono passati 50 anni dall’Enciclica di Giovanni XXIII Mater et Magistra, del 1961, dedicata alla questione sociale: un’occasione per ripercorrere la storia della Dottrina sociale della Chiesa nel secolo scorso, che affonda le sue radici nell’Enciclica Rerum Novarum del 1891 di Leone XIII sulla questione operaia, ed arrivare quindi alla recente Enciclica del 2009 di Benedetto XVI, Caritas in Veritate sullo sviluppo umano integrale. Non sarà però un Congresso solo celebrativo - ha sottolineato mons. Mario Toso, segretario del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace - ma piuttosto si tratterà di riprendere gli aspetti vitali del passato per dare risposta alle problematiche sociali attuali, in un contesto di globalizzazione. Ma cosa caratterizza e unisce le tre Encicliche?

Leggi il testo del discorso di Benedetto XVI ai partecipanti al Congresso internazionale promosso dal Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace nel 50° anniversario della MATER ET MAGISTRA