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venerdì 29 aprile 2011

Eremiti del nostro tempo

Chi sono gli eremiti del terzo millennio, quanti sono, come vivono, che cosa ci possono insegnare dal loro eremo. Nella videoinchiesta di Famiglia Cristiana sulla spiritualità dei moderni anacoreti un approfondimento per comprendere le scelte di vita e il significato di un'esperienza così radicale di solitudine e preghiera. Abbiamo intervistato Cristina Saviotti, scrittrice e studiosa di eremitismo, e Isacco Turina, sociologo dell'Università di Bologna (servizio di Pino Pignatta e Alberto Roveri).

Moderni eremiti, parlano gli esperti

Un modo diverso di vivere la Pasqua, nel silenzio e nella meditazione. Un'esperienza radicale immersi nella spiritualità del "deserto", dove scoprire che attraverso la Risurrezione di Cristo «l'odio, la violenza, la corruzione, la disonestà intellettuale e materiale possono essere finalmente crocifissi». E' una delle riflessioni che ci propone padre Giuseppe Castelli, 69 anni, sacerdote, monaco e moderno eremita. Siamo andati a trovarlo nel luogo in cui vive, tra le campagne della Toscana, nei pressi di Castiglion Fiorentino. Un eremo di preghiera, di lavoro e di contemplazione, a cento metri dal sentiero sul quale san Francesco camminava per andare da Assisi a Laverna.

La Pasqua nel silenzio

Franco Mosconi, 74 anni, ex tecnico della telefonia, oggi benedettino camaldolese. Vive nell'eremo di San Giorgio a Bardolino, in provincia di Verona, su un promontorio di pace e silenzio che domina il Lago di Garda. Pur abitando all'interno di una comunità di camaldolesi, sotto l'autorità monastica dell'abate Giovanni, Franco ha scelto di trascorrere la maggior parte del tempo nella più radicale solitudine e semplicità. Un'esperienza che si perde nei secoli: la dimensione cenobitica e quella eremitica, infatti, costituiscono una realtà unitaria nell'esistenza dei singoli monaci e delle comunità benedettine camaldolesi.

Il "deserto" nel monastero

Come spiega il sociologo Isacco Turina, «una persona è più visibile quando si allontana dagli altri e va a vivere in cima a una montagna, di quanto non lo sia quando è persa nell'anonimato delle grandi città». E' la scelta spirituale, nel mondo e fuori dal mondo, di Antonella Lumini, 59 anni, eremita che vive a Firenze: perché anche nel cuore di una città c'è chi "abita" e si fa "abitare" dal più profondo silenzio.
Laureata in filosofia, studiosa di greco e di ebraico, Antonella affianca alla dimensione contemplativa il lavoro nell'Illustrissima Biblioteca Nazionale di Firenze, dove si occupa di libri antichi. E' autrice di diverse opere: l'ultima s'intitola Memoria profonda e risveglio. Itinerari per una meditazione cristiana (editore, Libreria Editrice Fiorentina). Ha curato, inoltre, il catalogo delle Edizioni cinquecentesche della Bibbia.

Antonella, eremita anche in città