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mercoledì 2 marzo 2011

IL LIEVITO DEI FARISEI di Enzo Bianchi

Dopo la seconda moltiplicazione dei pani e prima della confessione di Pietro, Gesù sulla barca rivolge ai suoi discepoli una parola apparentemente strana, di cui è difficile cogliere subito la portata: “Guardatevi dal lievito dei farisei e dei sadducei” (Lc 16.6). Cosa mai potrà essere il lievito dei farisei nel loro essere comunità, visto anche che non hanno con sé alcun pane...
Gesù ha fatto ricorso all’immagine del lievito anche per indicare la dinamica del regno di Dio che lui è venuto ad annunciare e inaugurare: “Il regno dei cieli si può paragonare al lievito che una donna ha preso e impastato con tre misure di farina perché tutta la pasta si fermenti” (Mt 13,33).
Proprio questa dinamica nascosta del lievito del regno è presente e opera nella vita di coloro che cercano di seguire Gesù, così come è presente il rischio dell’altro lievito, quello dei farisei e dei sadducei, cioè degli uomini religiosi: sacerdoti, scribi, quelli che apparivano come i più qualificati appartenenti al popolo di Dio, le sue guide e pastori...

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