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lunedì 24 gennaio 2011

"Il prete del grembiule" di Raffaele Nogaro

Sui passi di don Tonino. Perché la sua parola, la sua azione quotidiana in difesa e accanto ai poveri e ai diseredati, ci accompagni.
“Esultai quando mi dissero andiamo, andiamo alla casa del Signore”(Ps 122,1).
Così due giorni prima di morire mi confidava don Tonino: “Ho bisogno di andare ad abbracciare il Padre”. Emozionatissimo ascoltavo: “Il padre è tutto dono di sé. Anch’io mi sono sempre donato, non mi sono mai risparmiato”. “So che lui è impaziente di rivedermi, e io non ho più paura dei miei peccati”. Ecco il volto bellissimo del “discepolo di Cristo”, di colui che dà la vita ai fratelli.
Alla nascita ebbe il nome di Antonio. Significa:”fiore”. La Scrittura avverte: “flores florescunt – i fiori devono fiorire”. E la vita di don Tonino è una fioritura mirabile di opere di bene. Diventa sacerdote, ministro della bontà del Padre, consacrato alla felicità e alla salvezza dei fratelli.