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mercoledì 8 dicembre 2010

"Celebrare Dio con la vita" - HOREB N. 57-2010

TRACCE DI SPIRITUALITA'
A CURA DEI CARMELITANI


"Celebrare vuol dire essere presente e partecipare a un evento che può essere lieto, gioioso, ma anche mesto, triste. Per noi credenti peculiare spazio celebrativo è la liturgia.
Consapevole della densità teologica delle celebrazioni liturgiche, la Chiesa, nella Sacrosanctum Concilium, ci ricorda: «Ogni celebrazione liturgica, in quanto opera di Cristo sacerdote e del suo corpo, che è la Chiesa, è azione sacra per eccellenza, e nessun’altra azione della Chiesa, allo stesso titolo e allo stesso grado, ne eguaglia l’efficacia» (SC 7). E, ancora: «La liturgia è il culmine verso cui tende l’azione della Chiesa e, insieme, la fonte da cui promana tutta la sua virtù» (SC 10).
Nella celebrazione liturgica è sempre il Signore Gesù che prende l’iniziativa e nel mistero celebrato ci racconta il volto, la fedeltà del Padre. Ogni celebrazione liturgica è memoria di tutta la sua vita donata e soprattutto dell’evento della sua passione morte e resurrezione che lo pone in solidarietà con tutti gli sventurati, con i crocifissi, con gli uomini peccatori. Non è possibile immaginare una solidarietà più totale e più scandalosa: «Egli fu annoverato tra i malfattori» (Lc, 22,37). Gesù che celebra questo mistero d’amore coinvolge la comunità credente, che celebra con lui, ad accoglierlo e a farsene testimone nella storia..."


Questo l'incipit dell'Editoriale di Horeb, Quaderni di riflessione e formazione per quanti desiderano coltivare una spiritualità che assuma e valorizzi il quotidiano.


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