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sabato 9 ottobre 2010

LA SOLITUDINE di Enzo Bianchi

All’inizio del libro della Genesi, al momento della creazione risuonano le prime parole di Dio dette all’uomo e davanti all’uomo. Innanzitutto Dio ammonisce l’uomo a non varcare il limite della sua condizione di creatura e, subito dopo, osserva: “Non è bene che l’uomo sia solo!” (cf. Gen 2,16-18). E così ecco l’uomo, il terrestre: una creatura limitata, fragile; una creatura che può avere una condizione “non buona”, negativa: la solitudine. Il bene per l’essere umano è la comunicazione, la relazione, la comunione, dunque la comunità, il luogo in cui vivere e sperimentare l’appartenenza reciproca e la bontà-bellezza del vivere insieme cantata dal salmo: “Com’è bello, com’è buono, vivere insieme da fratelli” (Salmo 133).

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